Come scegliere l'antipasto

L'idea dell'antipasto ha in sé un che di attraente e festoso. I colori e la varietà dei cibi, prima ancora dei loro sapori, stuzzicano il palato e ci rendono partecipi di una scelta che diventa gioco.

Da sempre il compito di questi piatti così vari è stato quello di anticipare le portate principali, non solo stimolando l'appetito ma anche e soprattutto rivelando lo stile stesso del pranzo, in pratica è una portata chiave in quanto ben predispone il commensale nei confronti dell'intero pasto. Annuncia quello che sarà il tenore del menù, se sarà informale o raffinato.

Caratteristica dell'antipasto deve essere la leggerezza, qualità che si riscontra più facilmente nelle preparazioni di pesce e molto meno in quelle di carne, soprattutto invernali come gli stracotti. Questo perché l'antipasto fornisce il "timbro" di tutto il menù, ossia della sucessione dei piatti che seguirà.

Sucessione che deve essere armonica, vale a dire che una portata deve preparare a quella successiva in modo che tutti i piatti possano essere gustati al meglio. L'avvicendamentoi canonico vuole che si cominci con i cibi più delicati per poi, in un crescendo di intensità, arrivare ai sapori più marcati dell'ultima portata che precede il dessert.

Spesso, nel mezzo di banchetti costituiti da numerose portate, non sempre ben combinate, talvolta viene servito un sorbetto: così facendo si azzera il gusto, si compie una sorta di reset per ripartire con le papille gustative pulite pronte alle sucessive sensazioni sensoriali.

Pertanto proponete un antipasto molto saporito solo se saporitissime saranno le portate che lo seguiranno; se invece esordite con preparazioni delicate potrete scegliere una più ampia gamma di cibi da far seguire.