Google
 
News
Giornale Giuridico
Istituzioni
Stradale e Multe
Fisco & Tributi
Leggi e Normativa
Penale e Procedura
Sentenze & Corti
Condominio & Locazioni
Edilizia e Urbanistica
Imprese & Società
Professioni & Associazioni
Europa & Internazionale
Scuola & Università
Consumatori & Privacy
Ambiente & Sicurezza
Lavoro & Previdenza
Articoli & Riviste
Informatica & Comunicazione
Amministrativo & Costituzionale
Biblioteca
Convegni & Iniziative
Proposte ed opinioni
Archivio
Ricerca leggi del Parlamento
Immagine trasparenteImmagine trasparente
 
VEDI IL CORSO
Per saperne di piú contattami: giovannifalcone@excite.it

L’arte della truffa negli aiuti al mezzogiorno


L’arte della truffa negli aiuti al mezzogiorno
A giudicare dai risultati, l’amato Principe partenopeo De Curtis, in arte “TOTO’”, non avrebbe sicuramente saputo fare meglio.

Leggo in questi giorni sulla stampa nazionale che, nel solo salento della mia operosa regione Puglia, negli ultimi due anni, sono stati illecitamente percepiti oltre 30 milioni di euro (circa 60 miliardi delle vecchie lire), per iniziative imprenditoriali esistenti solo sulla carta. Industrie fantasma, macchinari nuovi solo in apparenza, strutture alberghiere esistenti solo sul plastico. L’unica cosa certa è rappresentata dal fiume di denaro erogato dalla Pubblica Amministrazione, cioè da tutti noi che, con le nostre tasse, contribuiamo senza colpe a questo ladrocinio permanente.

La legge, per carità, è fatta bene. La sola 488/1992, volendo citare solo una delle numerose leggi nazionali o regionali che si occupano di aiutare il Mezzogiorno, non a crescere, beninteso, ma semplicemente a nascere. Perché, a distanza di tanti anni, qui al sud non è ancora nato un bel niente (1); il divario con il resto del Paese appare in tutta la sua drammaticità, con un tasso di occupazione in aumento, con una criminalità che non da tregua.
Molti imprenditori, o presunti tali, vengono dal nord, pianificano un “Business plain”, che consiste in un piano d’impresa corredato da uno studio di fattibilità, spaziando nei settori più disparati, dall’industria al turismo, dai servizi all’edilizia e, ottenuta l’autorizzazione dal Ministero dell’Industria ed Attività Produttive, riscuotono il “malloppo” alla presentazione dei vari Stati di Avanzamento Lavori (S.A.L.) e arrivederci e grazie.

Abbiamo scherzato, non se ne fa più niente.

Il paradosso più evidente, per esprimere un sentire comune abbastanza diffuso è: COM E’ POSSIBILE PENSARE AD AIUTARE IL PRIVATO IN INIZIATIVE IMPRENDITORIALI, SE NON PRIMA REALIZZARE INNANZITUTTO LE GRANDI OPERE DI INTERESSE COLLETTIVO?

Così facendo, per come tutti possiamo constatare, il sud rimane quello che era e continua ad essere: rete idrica risalente alla prima grande guerra, viabilità da terzo mondo, infrastrutture aeroportuali insufficienti ed obsolete etc..

Mi spiego meglio con un esempio estremo per rendere il concetto: “E’ come dire che voglio realizzare una bellissima villa sulla neve del Monte Bianco, senza pensare alle opere di urbanizzazione”.

Le finalità sono lungimiranti per la crescita socio economica del territorio. L’impresa, in quanto tale, porta occupazione, ricchezza e benessere per le comunità locali. Purtroppo, nelle vicende che qui ci occupano, abbiamo visto che il processo è esattamente inverso: si parte dalle enormi risorse finanziarie generosamente elargite in conto capitale per finire all’arte della truffa.


2


Dobbiamo sviluppare una politica tale da indurre l’impresa del nord a preferire l’investimento nel Mezzogiorno in alternativa ad una delocalizzazione in atto a favore di aree geografiche dell’Est europeo, ove la mano d’opera è quasi regalata e la tassazione è modesta

Proviamo a immaginare qualche rimedio. In primo luogo bisognerebbe privilegiare la realizzazione delle grandi opere pubbliche infrastrutturali, in modo da indurre l’imprenditoria sana del Paese a investire nel Mezzogiorno.
Contemporaneamente, lo Stato deve riappropriarsi del controllo del territorio, isolando il grave fenomeno della criminalità organizzata che, attraverso l’usura e l’estorsione, soffoca la libera iniziativa imprenditoriale (2).

Inoltre, per favorire gli investimenti ed avviare le necessarie iniziative produttive, i finanziamenti non devono essere a fondo perduto, bensì in conto interessi da restituire secondo un piano di ammortamento prestabilito.
In tal modo, si costringerebbe il privato ad investire capitali propri e, forse, senza neanche volerlo, si terrebbero alla larga quegli imprenditori ormai specializzati unicamente nell’ARTE DELLA TRUFFA.

Mi permetto infine di suggerire un ultimo dettaglio all’On.le Ministro dell’Industria. Nelle Commissioni di valutazione degli “Stati di Avanzamento Lavori”, ci metta anche un Ufficiale della Guardia di Finanza, vedrà che le truffe diminuiranno sensibilmente.

In proposito voglio ricordare una esperienza già vissuta dal nostro Paese, allorquando per controllare il fenomeno del “Riconoscimento dello stato di invalidità” ed ottenere la conseguente gratifica economica pubblica, l’INPS si rivolse alle Commissioni Medico Ospedaliere degli Ospedali Militari.

Le invalidità si ridussero di oltre il 50%. E’ stato un successo. Proviamo a ripetere l’esperimento, chissà, forse andrà meglio.

Buon lavoro Signor Ministro.


Bari, 27 novembre 2004


giovannifalcone@excite.it

giovanni falcone

(1)
I “DESTINATARI” DEGLI AIUTI AL MEZZOGIORNO

(2)
CRIMINALITA’ ORGANIZZATA E REPRESSIONE, COSCIENZA CIVILE E PREVENZIONE

Si ringrazia Giovanni Falcone per la collaborazione.

giovannifalcone@excite.it

Altri contributi dello stesso autore

Sentenze danno esistenziale con indice variegato dei provvedimenti
Immagine trasparenteImmagine trasparente

 
Per saperne di piú contattami: giovannifalcone@excite.it
 
Privacy ©-2004-2015 megghy.com-Tutti i diritti sono riservati