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Seylin 05-12-2013 20:38 | Vi ruberò solo cinque minuti, ma dovevo condividere con qualcuno questi pensieri. E da qui, vi consiglio ben DUE libri :D Ho terminato in 48ore il libro "Dovere di un capitano", di Richard Phillips, da cui è stato tratto il film "Captain Phillips" con Tom Hanks. Il film è straordinario e riesce a tenerti attento alla storia per tutte le sue due ore di durata. E per una volta, nonostante piccole modifiche od omissioni, riesce ad uguagliare il libro in qualità. Anche se, ovviamente, il piacere di sfogliare le pagine è tutta un'altra cosa, per cui ve lo consiglio spassionatamente. La seconda lettura è "Noi siamo infinito" (titolo inglese "The perks of being a wallflower") da cui è stato tratto il film con lo stesso titolo con Emma Watson. La visione del film mi aveva in un certo modo scombussolato, poiché è riuscito a toccare delicate corde del mio animo. Ma il libro...Salottini miei, il film rende 1/3 di quanto rende il libro. E non sto scherzando, il libro è così intenso (anche se la narrazione procede in forma di lettera e quindi a volte con lentezza) da farmi commuovere qualche pagina prima della fine nonostante fossi in pausa sul posto di lavoro. È riuscito a darmi emozioni così coinvolgenti da farmi dimenticare il luogo e la compagnia e farmi sentire immersa nella storia. E credo che lo scopo fosse esattamente quello, perciò di nuovo, ve lo consiglio. Anzi, se potessi, vi obbligherei :D Buona giornata^^ |
Delphine ![]() 19-01-2014 14:15 | Mi aggrego a questi consigli segnalandovi anche il libro " Ferite a morte" il titolo del libro è lo stesso dello spettacolo teatrale che fa "parlare" le donne morte per mano di un uomo , spettacolo che oltre ad essere stato portato in tutti i teatri del mondo è stato anche presentato al palazzo di vetro a NY il giorno della festa delle donne. Il libro riporta tutti i racconti di queste donne che pur essendo diverse sia per ceto sociale che per nazionalità sono tutte morte per mano di un uomo. Ogni capitolo racconta in breve la storia di una donna che tutta'via non ha nome perchè come spiega la giornalista che ha scritto e ideato lo spettacolo queste vittime hanno bisogno di essere rispettate perchè non è giusto quello che fa la televisione chiamando per nome queste povere vittime sono per rendere più alto l'Auditel. Io come ho scoperto questo libro ( sapevo dello spettacolo perchè volevo andare a vederlo ma i posti erano terminati) ho voluto leggere una pagina a caso e sono capitata sul capitolo intitolato Il quarto stato che secondo me è il più bello perchè mi ha davvero aperto gli occhi e fatto ragionare molto. L'itero libro è scritto in chiave satirica quindi anche se la tematica è importante e delicata non pesa troppo come lettura. L'intero libro è dedicato a Carmela Petrucci la ragazza uccisa per salvare la sorella che era stata aggredita dal suo ex e questo fatto di cronaca ha scatenato un caos mediatico che ha sbattuto in faccia senza pietà il problema del femminicidio ( parola che chrome nemmeno conosce...) |
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