Dal Libro “La Nostra Storia” di Kadah Kahak

Fu un caso, o proababilmente fu il volere del Dio Khal, ma nell'anno 230 d.K. (dopo Kaath, la Guerra Santa) venne rinvenuto da un gruppo di agricoltori, mentre aravano il loro piccolo appezzamento di terra, un baule di legno contenente svariate pergamene, scritte nella lingua degli antichi. Quelle pergamene vennero studiate da numerosi saggi del tempo, che tradussero la lingua morta in disaccordo fra di loro, facendoci pervenire diverse traduzioni. Ovviamente si hanno pareri discordanti su quale delle svariate sia un'affidabile traduzione nella nostra lingua, ma in molti sono concordi nel ritenere il nostro passato la pergamena dell'esimio Artus, politico e filosofo vissuto dal 183 d.K fino al 244 d.K.
Vi menzionerò uno stralcio di quel documento così come ci è pervenuto:

“Sono passate, oramai, due settimane dalla fine della guerra nata dalla sete di potere e dall'invidia di Gehl, vaghiamo allontanandoci dal luogo dello sterminio, come da volere del Magnanimo. Molti sono morti caduti in battaglia, altri muoiono per le ferite e la fame, sappiamo che per loro ci sarà l'Assoluzione, che torneranno nel grembo del Dio Khal. Per noi la vita è ancora una prova, noi Popolo Eletto. [..] Un anno è passato e per il sommo volere di Khal abbiamo trovato una vasta regione verdeggiante a cui abbiamo conferito il nome di Revaden, sorta proprio a pochi passi dall'infinita Foresta per la quale abbiamo vagato in questi giorni.”

Da quel che abbiamo potuto apprendere da questo pezzo della pergamena, la regione ha omonimo nome del nostro villaggio, probabilmente per semplicità; invece la foresta che costeggia il villaggio è stata nominata Foresta degli Eletti in memoria dei nostri patriarchi che con le morti, la fatica e la sofferenza giunsero in queste terre. Molti invece sono i documenti accertati riguardanti la storia di Revaden fino a oggi, alcuni scritti da valorosi guerrieri difensori del villaggio, altri scritti da rispettosi e rispettabili politici del Gran Consiglio degli Eletti. Trascriverli tutti di seguito comporterebbe ad una stesura di un'altra decina di libri, menzionerò i passi più importanti che un cittadino di Revaden deve conoscere.

“Il Popolo Eletto ci ha trasmesso le regole da seguire per poter tornare a vivere con Khal come fu in principio e come sarà per l'eternità. E oggi, 12° giorno del 4° mese nell'anno 33 d.K., viene fondato il Gran Consiglio degli Eletti, che avrà il compito di preservare la purezza d'animo degli Eletti. Il Gran Consiglio sarà formato da tre persone, il capo spirituale della Chiesa di Khal, il Generale delle Armate Consacrate al Dio e un rappresentante del Popolo. Il rappresentante del Popolo verrà eletto fra gli anziani Revadeniani ogni 4 mesi, poiché il comando non dovrà essere sempre gestito da una persona col rischio che Gehl plagi la sua mente.”

“Non c'era altro che distruzione intorno a me, l'avamposto era stato forzato e centinaia di uomini erano caduti sotto i colpi dei Figli di Gehl venuti dall'esterno per sottometterci. Pensavo che non ci fosse più speranza, io come tutti i miei compagni sopravvissuti avevamo negli occhi la morte dei nostri amici e l'avanzata del nemico. Sono due anni ormai che combattiamo, temporeggiamo in attesa di rinforzi che, a detta degli alti ufficiali, vengono addestrati a Revaden. [..] Giunsero i rinforzi tanto sperati guidati dal Generale delle Armate Consacrate a Lui; subito ci parlò, prese in disparte noi veterani, ci motivò e ci disse che da noi si aspettava il massimo, che dovevamo essere guide per i giovani della Falange appena arrivata nel terreno di battaglia. Ricordo che ci disse che fra lui e noi non vi era differenza, che noi eravamo Generali nello Spirito, le parole più toccanti che abbia mai ascoltato. Venne di nuovo la guerra, ma spronati dalle parole del Generale e consci di essere guidati da un Eletto vincemmo facendo ripiegare l'esercito nemico.”

La politica di Revaden, per volere dei nostri avi, vige sulla spartizione del potere in più persone, poiché i tranelli di Gehl sono molteplici e nelle più svariate forme. Il Rappresentante del Popolo ancora oggi viene eletto tramite una votazione democratica di tutti i cittadini, non vi sono candidati, se l'animo del votante è puro sarà lo stesso Khal a consigliare chi dovrà prendere le loro veci nel Gran Consiglio.
Dopo la Guerra Santa solo la guerra contro gli invasori è degna di essere menzionata nei testi di storia, poiché il ricordo dei fratelli che combatterono nel principio riaffiorava nelle menti di tutti e la paura che Gehl potesse far scatenare una guerra nefasta era soffocante. Le preghiere delle donne e degli anziani a Khal e il comando dell'allora Generale delle Armate furono la salvezza di Revaden, tutti sapevano che il nostro Dio non ci avrebbe abbandonato.

Revaden ancora oggi a distanza di 200 anni dalla guerra contro gli invasori ha sempre respinto ogni tentativo di invasione senza mai troppo soffrire i nemici, vivendo nel giusto del Gran Consiglio a cui tutti siamo devoti.