Originariamente Scritto da
jrjs Come tutte le cose ,anche il ricamo è soggetto ai flussi e riflussi della moda.Il punto croce è stato sempre considerato la cenerentola del ricamo, guardato con superiorità dalle ricamatrici professionisterica, e relegato ai bambini, che imparavano a scrivere lettere e numeri ricamando .I famosi " Sampler" erano appunto "gli Imparaticci" dove i bambini si esercitavano . Fino all'800 il punto croce è lavorato con poche sfumature di colori, prevalentemente in rosso, poi verso la fine dell'800 ci fu la prima svolta"il Berlin Work"A Berlino, si diffusero i primi disegni su schema quadrettata, disegni complessi e raffinati non piu adatti a bambini ma alla nuova borghesia,che trascorreva i momenti di svago con lane perline e grandissimi telai che arredamento i grandi saloni.
Le mode cambiano,le donne chiedono il voto e preferiscono ballare il Charleston,abbandonano le tele e arriviamo a quando io adolescente mi avvicino al ricamo.
Sono gli anni 70, gli hippy,in Italia si pubblica 1 mensile che è stato per tanti anni "la bibbia"del ricamo.il famoso RAKAM. Il giornale tanto atteso mensilmente dalle ricamatrici, e che dettava la moda del momento. Ricamo in bianco, pizzo d'Irlanda,pizzo rinascimento, e il punto croce? Poca roba,qualche greca, qualche cifra . In verità brutto. Siamo agli anni 80, io scelgo la professione di ricamatrici, e snobbo il punto a croce fino alla fine degli anni 80,quando cominciano a circolare i primi disegni moderni. E poi.....un giorno Rakam pubblica un articolo sulla scuola di ricamo Asolo.E per la prima volta si parla di retro pulito.Ed è tutto un fermento,una ricerca affannosa a capire e carpire il segreto di tutte quelle liniette verticali.
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