di Mauretta Capuano

Un marocchino di Tangeri, analfabeta fino a 20 anni, diventato famoso scrittore; una dottoressa palestinese che cura con scarsissimi mezzi i bambini schiacciati dalla guerra, un contadino napoletano che aiuta i rom e un guardiaboschi, amico di Rigoni Stern, che difende la montagna e la sua cultura. Sono i ''nobili perdenti che tirano dritti in 'direzione ostinata e contraria''' protagonisti de 'Gli ultimi' di Pino Petruzzelli, come dice Don Andrea Gallo nella prefazione al libro dell'attore e regista che ha girato il mondo per conoscere in prima persona le realta' che racconta.

Dedicato ''ai nostri figli'' e con citazioni del Vangelo secondo Matteo: ''se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti'', il libro di Petruzzelli e' un viaggio lungo dieci anni fatto di incontri eccezionali come quello con uno degli ultimi beduini che ancora vivono nel deserto del Negev o quello con il muratore palestinese Zeidan, che si e' guadagnato da vivere costruendo il muro della vergogna israeliano. Fuori dal coro anche il maestro d'ascia di Lampedusa che lotta da solo contro l'inquinamento. Tutte persone, ne' perdenti ne' vincenti, che hanno scelto pero' altre regole del gioco per insegnarci che ''e' dal fondo che riesci a scorgere l'umanita'. Solamente dal basso hai una visione futura'' come ricorda Don Gallo. Petruzzelli ''con umana poesia, pieta' e verita', con lo stupore di un fanciullo, restituisce la parola a coloro che sono 'senza voce' da troppo tempo'' sottolinea don Gallo che poi spiega: ''si incontrano nel testo dodici persone, dodici 'ultimi', tutti con la speranza di una possibile emancipazione'', figure ''provvidenzialmente provocatorie. Non si arrendono mai''. Di queste dodici persone, conosciute nei viaggi fatti tra il 2000 e il 2010, Petruzzelli ci restituisce i pensieri e le riflessioni il cui tratto comune e' di essere controcorrente. E' cosi' per lo scrittore marocchino Mohamed Choukri, morto nel 2003, autore de 'Il pane nudo'. ''Malgrado tutto - dice Choukri - bisogna avere il coraggio di scrivere con la massima liberta' senza pensare alle reazioni che si possono scatenare, e con il massimo del pensiero e il minor numero di parole. Il risultato poi non deve mai essere moraleggiante.

L'arte non fa la morale a nessuno..''. Mentre il guardiaboschi Luciano dice, riprendendo una frase del Vangelo, e motivando cosi' la sua dedizione a tutto cio' che viene considerato un rifiuto: ''Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, quando tutti tutti hanno finito di mangiare , Gesu' dice: 'Raccogliete quello che e' rimasto, affinche' nulla vada perduto'''. Ecco, infine, chi sono gli ultimi in un efficace elenco fatto dall'autore che vive e lavora a Genova dove dirige il Centro Teatro Ipotesi. ''Sono quelli che ritengono i banchieri piu' pericolosi degli zingari; che non si arricchiscono grazie alla furbizia; che credono nel lavoro e nella fatica e non nell'intrallazzo e nelle raccomandazioni''. Sono ''tutti quelli che scelgono sempre di stare dalla parte dei piu' deboli''.

Insomma quelli che vivono fuori dal coro con grande dignita' e coraggio.
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Fonte: Notizie di Un Libro al giorno - ANSA.it