Immagine di xante
Maschio
Nessuno Terre Esterne

Xante

Forza
41
Esperienza
1699
Mente
17
Monete
107
Resistenza
31
Schiavi
0
Spirito
21
Cibo
1325
Agilità
18
Legna
202
Costituzione
14
Minerali
0
Carisma
15
Casato
-
Procura Cibo
20
Stato Civile
Nubile/Celibe
Raccolta Legna
22
Etnia
Creolo
Raccolta Minerali
19
Navigazione
3
Costruzione Edifici
3
Lavorazione Materiali
3

Iscritto dal 24-09-2005 11:00
Le mie origini si perdono nei sconfinati territori del regno Word. a causa di una lunga guerra tra la casata che mi aveva visto nascere e una avversaria la mia famiglia fu completamente distrutta...io ancora in fasce sono stato trovato da un vecchio mercenario a capo di una masnada di taglia gole , tra quelli che il palazzo di mio padre attaccarono ,da questi sono stato educato fin da piccolo all’arte della guerra ,all’uso delle armi bianche e da lancio .. micidiale e silente sicario con l’arco sanguinario sterminatore di villaggi con la spada ..con questo mio padre ho combattuto per tutta la mia infanzia ..seguendolo nelle sue scorribande e razzie…mi ha insegnato a potenziare il fisico ma non solo quello , anche sviluppare le potenzialità interne dell'uomo quali: La SCALTREZZA…L’INGANNO …IL SILENZIO CHE ASCOLTA E LA PAROLA CHE COLPISCE …IL NESSUN RISPETTO VERSO LE ALTRUI VITE…Sol la legge del più forte vige ma il più forte non è sempre il più grosso ..regola basilare che con non poche sofferenze mi è stata impartita

Avevo 13 anni la prima volta che la mia lama trapassù un uomo uccidendolo .. nulla avevo contro questi nulla mia aveva fatto se non ..cercare di riprendermi dopo aver rubato un pane .. estrassi la insanguinata spada dal suo ventre mentre ..in faccia questi mi sputava il suo ultimo alito di vita ….una maledizione ormai mi sono convinto.. un segno una marchio che nella mia vita sol rare volte son riuscito a nascondere …il marchio dell’assassino..

Cobra il mio soprannome .. cosù appellavano un bambino, che mai aveva goduto della spensieratezza della sua età, i miei “compagni d’armi” e cobra seguitù nel suo sanguinario cammino.. sette anni passarono da quell’infausto giorno .. e innumerevoli furono le mie vittime.. ma un caro prezzo pagavo ogni volta che occhi sofferenti per sempre si chiudevano sotto il mio sguardo.. la mia ANIMA ..ognuno di questi prendeva un pegno.. un pezzo dell’animo che mai avevo potuto mostrare .. un animo che forse mi avrebbe portato a ben altri risultati …poi finù
Non so come .. non ricordo ..ricordo solo che il fuoco ardeva nel nostro campo.. ..ricordo il mio patrigno .. cercare la fuga mentre i suoi uomini morivano.. ..ricordo l’ira crescere in me… ricordo la mia spada tranciare di netto il suo capo …poi il buio le tenebre .. che a me si avvicinavano per la prima volta.. trovando fertile campo …in chi mai altra vita aveva conosciuto.

Mi risvegliai tra le ceneri del campo.. dei miei compagni con nella mia mano destra …il capo di colui che mi aveva creato tenuto per i grigi capelli.. gli occhi spalancati che mi fissavano.. un subdolo sorriso pietrificato.. e ormai scolpito nella piamente… nel suo sguardo leggevo la soddisfazione di ciù di cui era stato creatore.. la soddisfazione di un dio.. che con fare abile aveva plasmato ..la MORTE, fredda mietitrice.

Partù cosù per il mio solitario viaggio .. ormai sol l’uso di assassina violenza sapeva riempire le mie giornate. Giunsi dopo lungo peregrinare solitario in una terra dal nome Discordia ..qui unica oasi di lieta spensieratezza. .. il mio nero cuore finalmente conosceva un nuovo sentimento..l’AMORE …si anche io ho amato.. leggiadra fanciulla l’unica che seppe scavare sotto la di pietra corazza che celava il mio cuore .. cercai cosù di dare un netto taglio alla mia vita passata. Profondamente ,con tutto me stesso , ho amato quella donna ,Assila, questo il suo nome, locandiera di quella città; il suo sorriso, le sue parole sempre calde verso me , verso chi non altro che odio aveva vissuto nella sua breve vita che nulla sapeva di quel caldo sentimento ..che mi travolse facendomi dimenticare c’ù che ero e spingendomi cosù a creare una famiglia ..finalmente sapevo cosa potesse dire avere una famiglia come ne è umana concezione.. di li a poco una nuova VITA allietava le giornate.. mio figlio.. Renard.. or con una nuova vita da crescere da plasmare con le mie militari doti ma preservandolo dalle sofferenze da me subite facendogli trovare in una casa ciù che mai io avevo potuto avere ..cosù per mandare avanti la casa dovetti cercarmi un lavoro ..

Cosù mi arruolai nell’armata del bene di Discordia certo altro lavoro non avrei saputo fare ,sol alle armi avvezzo. Da milite dell'armata Bianca cercai di portarla al massimo splendore. Per lungo tempo mi sono battuto sotto le insegne della gloriosa armata.. trovando estimatori tra i miei ufficiale ..cosù rapidamente scalai la gerarchia della gloriosa armata.. ho servito quattro grandi generali.. Reppohc...Retohs...Rotnuh.....e Simarah...giungendo anche al grado di. Alfiere dell'armata secondo solo al generale...numerose sono state le battaglie combattute contro i mercenari malfattori.. ma soprattutto contro e nere schiere ...più volte sono stato gravemente ferito e più volte ho consegnato le anime dei miei nemici agli inferi.. sempre per la causa.. per l'armata… per il mio signore...per il popolo...ma questa mia breve parentesi era destinata a tragica fine. Una sera di ritorno alla mia casa ai miei cari ..triste sorpresa m’attendeva .. non li ritrovai più mia moglie e il mio piccolo erede erano inspiegabilmente scomparsi.. Per giorni li cercai senza successo.. poi li ritrovai ..ma forse mi persi io ..erano stati uccisi entrambi.. come io più volte avevo fatto .. senza pietà.. non so perché alcuni ladroni trovarono in questa devastazione ..un divertimento.. o forse una divina vendetta.. ciù che più volte avevo distrutto ..senza riguardo ..credendo di non doverne mai possedere ,credendo ingenuamente che mai avrei dovuto pagare il mio dazio al destino, ora mi era stato tolto ..solo ODIO or in me ardeva.. come fiamme .. bruciando tutto ciù che di umano poteva in me esser rimasto.. ho dato cosù le mie dimissioni dall’armata bianca.. non riuscivo più o nuovamente a rispecchiarmi in quegli ideali …. Come avrei potuto ... Xante LA MORTE era tornato ...portatore di sofferenze….

Mi arruolai cosù con quelli che dal mio arrivo avevo combattuto L’Armata Nera ..sotto il generale Solgea prima.. e Sarile ad ultimo ..raggiungevo il grado di Centurione ..maestro d’armi dell’armata… con i neri riuscivamo in breve tempo ad annientare la luce in Discordia ..distruggendo l’armata che un tempo servivo a costo della mia vita.
L’odio cresceva or intorno a me.. rendendomi sono più entusiasta e voglioso di sofferenza… il mio cuore per poco felice era tornato arido deserto d’emozioni.. il terrore si leggeva negli occhi dei miei avversari.. del popolo tutto al mio soggiungere .. il nitrito del mio destriero cosù come di civetta canto or era segno di malaugurio di devastazione .. non una casa non ardeva al mio passaggio.. e a quello delle mie fide schiere … non un uomo veniva mutilato o se fortunato ucciso.. non una donna o un bambino venivo meno alla mia sanguinaria violenza ..nulla più suscitava in me pietà.. “mai più la susciterà” mi dicevo spinto da ingiustificata bramosia di vendetta che ben presto in solo futile brama di morte, di sofferenza nel suo stato più puro si trasformù.. ma anche questa breve parentesi della mia vita era destinata a chiudersi irrimediabilmente …Su volere del signore di Discordia stesso le armate venivano chiuse .. ormai non avendo più rivali le nere schiere ..o non essendoci quasi più un regno da governare causa la nostra folle corsa verso la distruzione.

Ecco che a un guerriero come me .. veniva a mancare la possibilità di vivere e guadagnare in codeste terre.. mi allontanavo nuovamente allora seguendo il profumo del sangue e della battaglia viaggiavo per diversi mesi vendendomi come mercenario al migliore offerente ..memore della mia infanzia .. formavo una banda che sotto il mio comando .. battagliava per le terre oltre le grandi montagne e il mare.. superfluo dire che sol la violenza segnava le mie giornate .. annientavamo popolazioni di ogni razza e stirpe… ma anche questa avventura come tutte nella mia vita durù poco.. infatti .. i miei compagni ..la mia compagnia che con tanta fatica avevo creato.. venne annientata traditi ..dallo stesso esercito di umani che stavamo servendo ..

Unico superstite cosù mi imbarcai.. non so perché mai ero stato per mare e forse mai avrei dovuto.. la maledizione delle ombre, che ormai da diverso tempo mi perseguitavano e tutt’ora lo fanno, i volti straziati delle mie vittime tornano a farmi visiti bramando da me la vita che io impunemente ho loro tolto ..donne ,vecchi, bambini, tutti non uno viene meno a tale persecuzione.. al mio tormento. Questa s’ abbattè sulla infausta nave ..una tempesta ..la peggiore che marinaio abbia mai visto.. alcuni in preda alla disperazione si buttavano in acqua altri preferivano mere forme di suicidio.. i fantasmi ci seguivano.. le loro urla di dolore . gli strazianti lamenti echeggiavano nella tempesta portati dal vento .. e la nave cedette.. naufragù non so che sorte ebbero gli uomini che con me erano imbarcati ma dubito in un loro salvataggio.. la mia maledizione non lascia scampo… il tocco della MORTE …era ormai in me.. è IN ME.. come il nero cavaliere dell’apocalisse.. io mi aggiro per le terre portando sofferenze e devastazione ad ogni cosa tocchi.

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