Immagine di victors
Maschio
Nessuno Terre Esterne

Victors

Forza
40
Esperienza
4841
Mente
21
Monete
40500
Resistenza
33
Schiavi
0
Spirito
18
Cibo
751
Agilità
22
Legna
656
Costituzione
15
Minerali
759
Carisma
13
Casato
-
Procura Cibo
25
Stato Civile
Nubile/Celibe
Raccolta Legna
29
Etnia
Asgard
Raccolta Minerali
40
Navigazione
14
Costruzione Edifici
11
Lavorazione Materiali
11

Iscritto dal 10-04-2006 16:08
*La sua storia non ha inizio, ne fine*

Ha sentito il vento del Sud sul suo viso, fatica e sudore scendere sul volto dei suoi nemici.

Ha combattuto via mare e via terra, la sua lama ha ucciso una moltitudine di persone.

Ha rispetto per le donne ed i combattenti. <Se non sai usare una spada, allontanati da me, potresti rimetterci un braccio, o addirittura molto di più!> Solo rabbia e disgusto nella sua vita.

Ma tutto ciò non basta, non basta per dimenticare il suo passato, un passato travagliato.

<Madre, perché mi lasci così, madre?> Parole al vento, dette da un bambino ancora infantile per capire la realtà della morte, perso nei suoi gioco, le spade di legno, rincorrersi con gli amici.

<Padre, anche tu?> Odio verso colui che l'ha cresciuto, abbandonandolo ancora Fanciullo.

Si imbarca sulla Lady S., barca di pirati da quattro soldi; lì impara a destreggiarsi su una nave, pulendo i ponti, preparando i pasti e salendo sull'albero maestro. <Coraggio, muovi quel culo, sei il più piccolo ed il più agile>. Era solo un ragazzo, ma si sentiva grande, preso in quel clan solo per la sua velocità. Sudore e forza di volontà lo spingono ad allenarsi, tutti i giorni, stringendo i denti e andando avanti, anche se i muscoli fanno male.

Per sua fortuna in notte avvolta da fulmini e oscurità, quella maledetta nave affondò, abbandonandolo su un'Isola, abitata solo da Fanatici di Dei e stupidi esseri.

Solitudine, la più grande solitudine della sua vita. Triste, solo un giorno poteva essere paragonato a quella tristezza, il giorno in cui sua madre, non per scelta, ma per fatalità, lo lascio solo al mondo.

<Coraccio Vic, durerà ancora poco questa tortura> Discorsi solitari di un Oste, in quelle quattro mura fredde e cupe. <Certo signore, ecco a voi> Finto sorriso sul suo volto, spinto solo dalla speranza che un giorno, la sua vita cambierà, cambierà in meglio, tutti gli stolti abitanti che lo prendevano in giro, avrebbero ricevuto una punizione.

E così è stato, un grande Corsaro, il Drago Nero lo prese nella sua ciurma <Certamente Drago Nero, non ti deluderò> Speranza e gioia, gioia sul volto di una ventenne che poco a poco svanì; lasciando spazio ad un guerriero, freddo e spietato.

La sua carriera prese una svolta, quando il famoso Drago lasciò il suo posto ad una DONNA, proprio una donna, il suo Capitano era una semplice donna. La figlia d'Eva era molto fiduciosa verso il Corsaro, tanto che poco a poco il piccolo orfano divenne uno dei più abili nell'arte della spada.

<Togliti nanerottolo> Spavalderia e rabbia perenne nella voce del Distruttore. *La FURIA è tornata e non risparmierà nessuno*.

Un messaggio lo spinse a lasciare la cosa più cara a lui, la gilda dei Dragoni. "So dove si trova tuo padre ed il motivo per cui ti ha abbandonato" Neppure il Drago Nero poteva tenerlo più sull'isola. Con una barchetta partì e tornò a Nord, là, dove l'infame se la spassava fra belle donne e lusso sfrenato. Proprio così, il padre dell'ex Dragone era un uomo spietato, pronto a tutto per il denaro ed il potere... esattamente come il figlio.

Dopo un lungo scontro la Furia uccise il padre, dilaniandogli il cuore con un sol colpo. Adesso cerca di rifarsi una nuova vita, tornato sull'isola che lo aveva raccattato dalle acque del mare blu.

» Indietro «