Immagine di ratis
Maschio
Nessuno Terre Esterne

Ratis

Forza
21
Esperienza
604
Mente
17
Monete
576
Resistenza
18
Schiavi
0
Spirito
15
Cibo
0
Agilità
15
Legna
0
Costituzione
16
Minerali
0
Carisma
15
Casato
-
Procura Cibo
19
Stato Civile
Nubile/Celibe
Raccolta Legna
22
Etnia
 
Raccolta Minerali
16
Navigazione
13
Costruzione Edifici
10
Lavorazione Materiali
10

Iscritto dal 01-05-2006 21:06
† nere figure aleggiano nel suo passato come presagi di morte che sono stati debitamente scampati, odio e dolore si riversarono in lui fin da piccolo quando ancora in fasce vedeva i genitori compiere riti sui cari fratelli che venivano messi al mondo solo per venire uccisi dalle menti bacate che torturavano e strazziavano i corpi di chi avevano messo al mondo. Unico scampato a tale tortura fin da piccolo nutre odio verso qualunque forma di vita, verso i 7 anni riesce a liberarsi dello scempio che i genitori gli avevo riservato macchinando nella sua testolina da infante l'omicidio dei due pazzoidi che persero la vita sotto sua mano bruciando vivi nella casa dove vivevano. Da quel giorno tutto è cambiato nulla è rimasto uguale....poca cosa è rimasta in quel cuore, odio misto a rabbia sembrano essere unici abitatori di quelle lande desolate che sono rinchiuse in quell’organo che più che amato vien odiato. Lasciando quel massacro alle spalle resta a vivere fino ai 20 anni nella vicina cittadina dove si guadagnava da vivere rubando e facendo lavoretti di fortuna. A 20 anni decide di dare una svolta alla sua vita, parte…va in cerca di qualcosa di meglio, attraversa lande e città in solitudine per poi dopo un anno di vagabondaggio avere la fortuna di trovare un tempio sconsacrato dove dimora per 4 anni. Legge, legge molto, anni che dedica alla lettura dovuta alla presenza di una biblioteca interamente lasciata alla volta di chi si avventurava nel tempio. Li trova il suo primo vero sentimento che perù non sa definire, legge tomi rinnegati dalla chiesa. Quei tomi trattano di riti, occultismo, necromanzia e di tanto altro. In quei tomi fa sprofondare i suoi occhi in quelle lune dove non trovava niente di meglio da fare. In breve la lettura diventa la sua “Arte”, non riesce a smettere di leggere e fa delle parole che legge cibo eterno che andrà a nutrire il suo cervello, cibo che lo porta un gradino più in alto di chiunque non abbia avuto la fortuna di leggere come lui ha fatto. 4 anni trascorrono al culmine dei quali le varie inimicizie che si sono create tra lui ed alcuni abitanti di quelle terre vanno a scoppiare in un incendio. Incendio che distrugge il mondo di un uomo, mondo di lettere, parole, frasi e paragrafi. Assiste inerme a quel massacro della cultura e ancora si trova a combattere contro persone come la madre, che distruggono quello che ama, annientano ciù che lui vede come protezione, forza per andare a combattere la stupidità dei suoi parirazza. Ancora deluso da chi porta il suo stesso sangue in vena riprende a viaggiare, ancora pochi mesi di solitaria latitanza e un uomo fa irruzione nella sua vita, venditore di balocchi che lo porta sulla sua carrozza, carrozza che negli anni seguenti lo porta in giro nel mondo. Uomo pazzo è quello che lo aiuta, uomo che vedeva l’anima malevola nei giocattoli, li vedeva animarsi di notte a detta sua, in quei due anni che seguono ha modo di continuare le letture e apprendere molto, impara a convivere con la pazzia dell’uomo che porta il suo pensiero ad insinuarsi nella mente di quel giovine, si convince dell’anima cattiva che i giocattoli hanno ma a differenza dell’uomo impara ad amarli, se ne circonda in ogni dove ci parla e ne trova sollievo quando lo fa, prende piede nella sua testa quella macabra consapevolezza che quei balocchi hanno quel non so che, forse di macabro, strane creature sono quelle che raffigurano i balocchi che tiene intorno a se, creature maligne, macabre e devote al male.
† †
NO MADRE NO! Un urlo straziante nella notte, voce di infante che torture e soprusi ha subito. Quella voce si infrange nella tenebra, si alza a cercare compassione di colei che davanti a lui sta tagliando in due la vita di chi ha nelle vene il suo stesso sangue. La vede la madre, stringe un pugnale, pugnale che già tante volte ha bevuto rosso liquido, vede i movimenti di colei che lo ha partorito, movimenti netti e precisi che puntano a mozzare una vita, un esistenza, un fratello. “No madre..ve ne prego..non ammazzatelo..fatelo per me! Ve ne prego…” disperata quella voce innocente che va a cercare compassione in un cuore che ora mai ha visto spegnersi tutta l’umanità che aveva. Lacrime cristalline vanno a rigare quel volto candido e giovane, lacrime amare che sembrano solo prefazione dell’odio che in un angolo del cuore sta maturando, lacrime pregne di innocenza che piano sembra spegnersi in quelle azioni di padre e madre che sembrano andare a incidere su quell’animo ancora debole, ogni incisione porta nuova linfa all’odio che a breve esploderà per prendere possesso di ciù che sembra già reclamare. Ancora quelle verdi iridi vedono la madre infierire su ciù che rimaneva della sua esistenza…suo fratello…quel fratello che ora giace su quel letto insanguinato. Ancora urla il piccoletto “MADRE NON FATEMI QUESTO…NON POTETE…VI SUPPLICO…ABBIATE PIETà….” Le parole vanno ad accarezzare l’aria ma senza alcun risultato, a breve schizzi di sangue andranno ad imbrattare il muro e il viso dell’infante. “NOOOOOOOOOO….MADREE…MA..MADRE…PE..PERCHE’!” le mani ora prendono a scalpitare..sembrano non volersi fermare, piange senza sosta mentre osserva la schiena del carnefice che sembra essere non sua madre ma il demonio in persona, batte i pugni quasi in preda a una crisi di isteria, urla strazianti continua a lanciare interrotte solo da singhiozzii che sono dati dal pianto, sente quasi l’anima contorcersi dentro quelle carni tanto innocenti. Poco tempo passa e il capo si va a poggiare sulle lenzuola del suo letto ove in ginocchio a assistito alla morte dell’unica persona che amava, li in quella posizione sembrava quasi sentirsi sollevare, strano caldore prende a ad alzarsi in lui mentre le palpebre si vanno a serrare e gli occhi sotto di esse si rivoltano lasciando che le pupille si puntino sul cervello, ancora lacrime sgorgano ma ora più contenute, composte, fioccano andando ad accarezzare quella nivea pelle che ora sembra scossa da qualcosa di oscuro…di interno..di terrificante. Convulsioni prendono a scuotere quell’animo apparentemente innocente. Ancora poco tempo trascorre nel silenzio, oscuro silenzio che sembra donare protezione a lui che cosù comè sembra in preda a una crisi che poco dopo cessa lasciando una sensazione di disagio in quel corpicino che rannicchiato sembrava richiamare attenzione. Il capo torna ad alzarsi le lacrime sembrano scomparse dal visino, gli occhi tornano in posizione naturale e le convulsioni sembrano cessare. La osserva..osserva la madre con odio, odio che ora sembra avere preso possesso di quegli organi, occhi sgranati si posano sulla madre per poi scorrere sui piedi del fratello che ora riesce a scorgere, li ferma gli occhi quasi dispersi nei pensieri, li macchina cosa potrebbe rendere giustizia a quel fratello che ha perso la vita. Odio represso sembra essere esploso nell’infante….odio che da quel giorno lo accompagna ovunque vada. †

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