Immagine di rain
Maschio
Nessuno Terre Esterne

Rain

Forza
23
Esperienza
4149
Mente
20
Monete
46
Resistenza
23
Schiavi
0
Spirito
19
Cibo
7
Agilità
24
Legna
0
Costituzione
15
Minerali
20
Carisma
20
Casato
-
Procura Cibo
11
Stato Civile
Nubile/Celibe
Raccolta Legna
12
Etnia
 
Raccolta Minerali
26
Navigazione
14
Costruzione Edifici
10
Lavorazione Materiali
12

Iscritto dal 16-10-2006 07:06
Dal diario di Rain

Pg 1

Vi racconto gli ultimi avvenimenti che ormai è storia.

___________________________________________________________________
Pg2

Parecchie lune fa :

Chi sa per quale motivo poi, chi sa per quale preda di ombra e di infausti pensieri, chi sa poi perché ho deciso di abbandonare la mia luce, ma le parole di mio padre, se vogliamo chiamarlo cosi, son troppo radicate nella mia testa lui mi diceva ;

Ricorda che un uomo deve imparare a convivere con i propri errori, ognuno di essi son strade che accettiamo di prendere presi dagli dei, che capricciosi tirano ogni tanto un colpo nella vaschetta dell’acqua da dove guardano la nostra vita come se fossimo dei pesci, e noi come pesci scappiamo. Quindi percorri la strada che hai preso e voltati indietro solo per guardare i momenti belli passati, dai poche soddisfazioni ai quegli eterni bambini ma si cauto e non teli aizzare contro di te.

Perciò, mi guardo indietro e rido per quanto ero felice, mi guardo indietro e quel che ho da rimproverarmi di quei tempi scompare in pochi stanti.

Odio gli dei…
___________________________________________________________________
Pg3

Forse non molto lontano non ricordo quanto tempo è passato :

Chi lo avrebbe detto mai che l’equilibrio avrebbe perso il proprio equilibrio, chi l’avrebbe detto mai che dopo lune e lune di interminabili e cosi amati viaggi in foresta, avrei abbandonato quella strada, quel sentiero di fango e pietrine, di foglie e di uomini a cui tanto ero legato e a cui tanto lo son anche adesso. Forse in cuor mio sapevo che non poteva funzionare per sempre, forse nel profondo ero consapevole che sarei andato via, spesso andavo via, ma sempre tornavo, questa volta non credo tornerò ameno che qualcuno dall’alto non mi dia una manata…odio ammetterlo ma forse la Testaccia Rossa un po’ di ragione l’aveva infondo, chi sa forse un giorno andrò da lei e gli chiederò scusa….non credo proprio.

E da qui traggo la mia conclusione :

Chi ha in cuor il gelo non può affezionarsi a qualcuno,
chi cammina nelle ombre scorge mille sentieri.
Chi prova ad inseguire la luce presto o tardi si accorgerà che potrebbe rimaner accecato dalla stessa, il ghiaccio e l’ombra son due elementi che si trovano concordi.

Detesto ogni singolo respiro altrui,
incomincio a credere di essere apatico.
____________________________________________________________
Pg 4

Pare che tutta l’isola sia in subbuglio, pare che hai miei occhi ogni singola persona possa avere delle informazioni precise che io potrei anche arruffare.
Sono distratto ma rimango pur sempre un ombra che in giro sene va ad ascoltare le informazione e a cacciarsi nei guai affiancando o per lo meno promettendo di affiancare gente che vuol andare a far casini.

Ahn il sarcasmo di questa gente è enorme…

Altri ed altri fatti si son verificati e tutto in questi tempi in cui c’è guerra a destra, guerra a sinistra guerra giù, mi sto scocciando decisamente. Ma ormai la parola l’ho data sebbene sparirei volentieri.

Guerra ovunque mi giri, mi sa che mi ritiro sulle montagne
________________________________________________________________________________
Pg 5

Qualcosa è cambiato non si sa il perché, anzi non so il perché, ma qualcosa è cambiato nella mia testa. Stando con questi bigotti, stando con questa gente di montagna, stando qui in mezzo a loro ad ascoltare quelle parole, quelle leggende quei sacri testi, quelle messe e quelle cose che fino a poche lune fa consideravo fandonie di stupidi esseri umani che per vivere si aggrappano alla credenza di un dio, che non ha neppure un nome…. Ahn che ridere, che ridere di loro nella mia testa, troppe risate.

Risate che ora non sento più nella mia testa, risate che sempre più restano nascoste e lasciano spazio all’idea che qualcosa di vero ci sia in quelle loro parole, troppo precise, troppo perfette e piene di sentimento. Il loro comportamento non è normale, amano e darebbero la vita per quello che loro chiamano dio. Quelle parole si fanno spazio nella mia testa, nella mia mente inculcandosi sempre di più nel mio cervello. Chi sa, forse alla fine quella mia maledetta riluttanza ad ogni cosa che sia divina va lentamente scemando distruggendosi.

E alla fine anche il demone fu convertito… Lode all’unico, e che la fortuna mi accompagni.

Rian Darsya in stato di fede precaria e di vaneggiamenti.

___________________________________________________________________

» Indietro «