Immagine di mutamin
Maschio
Nessuno Terre Esterne

Mutamin

Forza
21
Esperienza
263
Mente
26
Monete
0
Resistenza
18
Schiavi
0
Spirito
23
Cibo
0
Agilità
12
Legna
0
Costituzione
10
Minerali
0
Carisma
19
Casato
-
Procura Cibo
18
Stato Civile
Nubile/Celibe
Raccolta Legna
23
Etnia
 
Raccolta Minerali
25
Navigazione
10
Costruzione Edifici
10
Lavorazione Materiali
10

Iscritto dal 03-03-2006 10:00
Mutamin è sempre stato un solitario: fin da piccolo egli disdegnava i giochi e i compagni preferendo passeggiare nei boschi, osservando ciù che lo circondava oppure [ORRORE! ^__^] leggeva un po' per volta i tomi vergati da suo nonno sulla padronanza di quell'energia che egli chiamava Prana. Un brutto giorno Mutamin venne catturato durante una delle sue escursioni... Aveva circa 21 inverni all'epoca e negli anni che seguirono ripensù molto spesso alla famiglia a cui l'avevano strappato per condurlo come schiavo nelle Terre Esterne. La sua vita divenne grigia e insignificante finchè la sua anima si ribellù. Entrando in sintonia col boschetto nel quale Mutamin stava tagliando legna sotto l'occhio annoiato delle guardie il suo spirito salutù il bosco e questi rispose. Per un lungo ma brevissimo istante Mutamin ebbe la consapevolezza e i rudimenti di controllo del Prana del nonno gli si riaffacciarono dalla mente. Alla fine di quest'istante Mutamin correva nella boscaglia, libero dalle catene senza sentire rumori dietro di sè. Sapeva che aveva tempo solo fino al prossimo contrappello, poi l'avrebbero scoperto. Ad un tratto, sulla sinistra, un albero semisradicato, con le radici un poco esposte. In una mezz'oretta di lavoro la cavità sotto l'albero venne ampliata e l'ingresso coperto da terra e ramaglie, dissimulando un cespuglio; in altre 2 ore [fin quando si cominciava a sentire l'allarme in lontananza] Mutamin aveva foglie e frasche per foderarne l'interno e un po' di funghi prataioli e di frutta [oltre che a un topo] per rinfrancarsi. Non l'avrebbero preso tanto facilmente.
Mutamin arriva a Sotminoa a circa 2 mesi da questi ultimi avvenimenti. Ancora non lo sa, ma il destino ha smesso di voltargli le spalle...
=========Aggiornamento=========
Dopo una breve permanenza come girovago a sotminoa, dormendo a volte sotto le stelle, a volte nelle baracche dei taglialegna, Mutamin arriva al Sacro Altare durante la celebrazione di un funerale. Lù l'Emerito Abate sta tessendo le lodi del Senza Nome, che proteggerà il defunto nel suo viaggio nell'aldilà. I suoi lenti gesti, carichi di potere e di carisma, e la sua voce intessuta di misticismo lo incantano. Mutamin segue la processione, ascoltando il sermone dell'Abate e si unisce, per come puù, al coro funebre che accompagna l'accensione della pira. Una luce brilla nei suoi occhi mentre riconosce che il villaggio intero piange il suo compagno caduto, come un'immensa famiglia. Come la famiglia che gli è stata tolta. Durante i giorni seguenti Mutamin si aggira nei pressi dell'abbazia, ascolta, per ciù che puù, i dettagli della vita sacredotale e ammira il legame che li unisce. Un giorno... sorpresa! Una missiva parecchio ermetica di Denarius, Sacerdote mentore dell'Unico, lo convoca in piazza a Sotminoa.
Mutamin è accettato nell'ordine dei Sacerdoti del Senza Nome e passa la sua prima notte di Apostolo nella biblioteca dell'abbazia, spegnendo la sua sete di sapere e gioendo del contatto con la carta scritta dei tomi, una sensazione che credeva oramai perduta del tutto...

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