Immagine di chachta
Maschio
Generale delle Terre Esterne Terre Esterne

Chachta

Forza
50
Esperienza
12
Mente
99
Monete
200
Resistenza
50
Schiavi
0
Spirito
99
Cibo
0
Agilità
99
Legna
15
Costituzione
50
Minerali
0
Carisma
99
Casato
-
Procura Cibo
30
Stato Civile
Nubile/Celibe
Raccolta Legna
30
Etnia
 
Raccolta Minerali
30
Navigazione
30
Costruzione Edifici
30
Lavorazione Materiali
50

Iscritto dal 09-06-2013 20:28
Quando le invisibili trame del fato si intersecano in un arazzo non sempre il disegno che ne fuoriesce è piacente ai limitati occhi degli uomini e, spesso invero, l’arte di quella creazione viene intesa come orribile e deviata.
La stessa cosa spesso succede con le creature. Gli esseri umani sono estremamente limitati, immobili nel loro piccolo mondo fatto di illusione e ignoranza, protetti dentro gusci di vetro che gli permettono di vivere sereni, ignari di ciò che è veramente la realtà.
Spesso il diverso, lo strano, è semplicemente considerato rivoltante dagli uomini e questo successe anche per Yrmin, lo storpio di Ulthar. Un uomo nato deforme, così deforme che nemmeno la sua famiglia ebbe il coraggio di riconoscerlo, preferendo relegarlo ad una vita misera, accudito da una congrega di Sacerdoti ciechi, e così impossibilitati a ricollegarlo con la famiglia che lo aveva abbandonato sulle porte del loro tempio.
Ymir crebbe e si dimostrò un uomo incredibilmente intelligente. Anche se, a causa della sua deformità, era impossibilitato a compiere molte delle azioni che per le persone comuni risultano semplici, egli possedeva un intelletto e una conoscenza accresciuti ulteriormente dalla saggezza dei preti che lo avevano cresciuto.
Tuttavia, a volte, l’intelletto corredato da un animo malvagio è la più grande delle sciagure che possa capitare al mondo. Difatti Ymir, che aveva conosciuto vergogna, odio, ripugnanza e ingiurie, non era diventato, con il tempo, una persona sensibile e di buon cuore, ma si era trasformato in una spietata creatura dedita alla vendetta. Egli progettava di vendicarsi di tutti, di portare il resto del mondo alle sue medesime condizioni e, allo stesso tempo, elevare se stesso al livello di un Dio.

Molteplici furono gli anni che Ymir impiegò chiuso nelle più oscure biblioteche dei monasteri più orribili del mondo. Egli conobbe nomi e incantesimi che ad oggi, dopo eoni, è un bene siano stati dimenticati dalla razza umana. Comprese il segreto della vita e della morte molto prima degli antichi e rinnegati necromanti, spezzo le catene del decadimento quando ancora il suo non era iniziato e, giunto ormai in età avanzata, raggiunse un potere tale da poter modificare il suo aspetto come egli preferiva.
Purtroppo però il potere è un’arma infida e genera solo altra fame di potere e così, nel tempo, le ambizioni iniziali di Ymir scomparvero, lasciando spazio solo a una cieca brama di potere magico e così, nel pieno degli studi sui rituali antichi, egli scoprì la porta per un altro mondo, venne così aperta la porta per Ess-Hara.

Finalmente Ymir stava per assurgere al potere che ormai stregava ogni angolo della sua mente, ma dietro la porta di Hess-Hara vi erano in agguato le più empie coscienze che le dimensioni avessero mai potuto temere, relegate là dentro da qualcuno, o qualcosa, attendevano solo di trovare una via di fuga. Una via di fuga donatagli da un uomo rigettato dal mondo.

Miliardi di menti, di poteri, di volontà differenti si riversarono in Ymir, coscienze così antiche da rasentare la creazione del mondo, personalità così perverse e deviate da essere incontenibili in un unico corpo, ma Ymir, forte del potere acquisito nei suoi anni, riuscì a non morire dopo quell’immonda trasfusione, tuttavia nella sua mente ora convivevano un numero esorbitante di voci che parlavano, sussurravano, gridavano segreti oscuri e inconfessabili.


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