Immagine di arya
Femmina
Nessuno Terre Esterne

Arya

Forza
11
Esperienza
605
Mente
23
Monete
0
Resistenza
12
Schiavi
0
Spirito
16
Cibo
0
Agilità
15
Legna
0
Costituzione
15
Minerali
0
Carisma
15
Casato
-
Procura Cibo
15
Stato Civile
Nubile/Celibe
Raccolta Legna
3
Etnia
Isolano
Raccolta Minerali
3
Navigazione
3
Costruzione Edifici
3
Lavorazione Materiali
15

Iscritto dal 09-06-2008 09:31
(¯`• Primo Capitolo: Il mio papà è un Angelo dell'Unico.•´¯)

<Quante stelle ci sono in cielo papà?>

< Santissimo Ajorà, che ci fai alzata a quest'ora Arya?> esclamù il rude luttuoso abbassando per un istante solo lo sguardo sulla figuretta dai capelli biondi e la svolazzante camicia da notte candida.

<Almeno un centinaio papà?>

<Hmm..> mugugnù distrattamente l'uomo mentre fissava il cielo. <Ho idea piccola mia, che potremmo iniziare a contarle ora e terminare giusto nel momento in cui esaleremo l'ultimo respiro, senza mai interromperci, e non riusciremmo nemmeno a contare quelle che abbiamo sopra la nostra testa!>


<Ce ne sono altre papà? E com'è che non riusciamo a vederle? E come possiamo contarle se non riusciamo a vederle? E che succede quando sorge il sole, perchè spariscono? Dove vanno? Cadono a terra?>
Arya fissava il padre con incrollabile fiducia, il visino infantile, volto in sù, certa che lui avrebbe potuto rispondere ad ogni sua domanda. - Non c'era cosa che non fosse in grado di fare, suo padre.

I denti abbaglianti dell'uomo brillarono nel volto coperto dalle fasce. <Oh che diamine ti è preso stamattina, mia dolce Arya?> esplose in una risata che echeggiù su tutto il vicolo della piazza, mentre si chinava ad afferrare la piccola con le sue forti mani.

Le grida di felicità di Arya riempirono l'aria mentre suo padre la lanciava in alto per riprenderla veloce fra le braccia e stringerla al petto.


<Beh colombella mia, ti va di toccare le stelle?> Le chiese con occhi brillanti. <Fra poco svaniranno> L'avvisù mentre la bimba ancora rideva nascondendo il faccino contro la sua spalla.

<Si papà, perfavore! Fammele toccare, perfavore!> esclamù subito la bimba sollevando lo sguardo per osservare le preziose gemme che occhieggiavano nel cielo già striato dalle prime luci dell'alba.

<Mettimi le braccia al collo e tieniti forte Arya, stiamo per dare la scalata al cielo..>

Quella fu l'ultima volta che vide suo padre prima che la guerra tra Sotminoa e gli altri villaggi glielo portarono via ...



(¯`• Secondo Capitolo: Gli uomini che vengono dal Mare sono cattivi •´¯)


<Nonna perchè quegli uomini buttano la terra, lù dove papà dorme?> domandù la piccola Arya verso la figura fasciata di nero della nonna, che continuava a tenerla per mano.

<Piccola Arya, quegli uomini stanno preparando la nuova casa di papà. L'anima di papà è salita al cielo da Dio nostro Padre.> disse la vecchietta singhiozzante.

<Ma no Nonna, papà è li, non lo vedi? Sta solo dormendo> insistette la piccoletta con voce tremante. <Fermali nonna, ti prego, fermali!> urlù in preda ai singhiozzi <Lo uccideranno cosù, fermali!> Il suo urlo echeggiù tra i meandri del cimitero.

Tutti fissarono la piccoletta, mentre la nonna severa tirù uno schiaffo nella guancia della nipotina. <Non sono loro che l'hanno ammazzato, Darchon l'ha ucciso! Darchon!>

Gli occhietti della bimba si fecero lucidi, mentre la manina si solleva lù dove l'affondo della nonna aveva colpito. <Nooo! Lui è forte! Lui è un luttuoso, non è vero ... E' lù non vedi, nonna? Sta solo dormendo ....>



(¯`• Terzo Capitolo: Io sono una serva di Dio•´¯)


<Il Dio Senza Nome afferma che chi crede in Lui, uomo o donna, sia superiore agli altri umani, miscredenti e blasfemi. Pertanto, chi non crede sia da voi guardato con sospetto, e siano le sue eresie portate lontano dalle vostre orecchie ..> Finù di leggere la nonna richiudendo il libro ed abbassando lo sguardo sulla figura di Arya seduta a terra.

<Nonna, tu credi che Dio voglia anche me? Voglio diventare come papà!> domandù la bimba portando il visino verso l'alto.

La vecchietta sorrise, dando un leggero sbuffetto alla guancia della piccola Arya. <Ma dove vuoi andare, bambina mia, con queste braccina cosù esili!> ridacchiù la nonna per poi proseguire ...< Se vuoi servire Dio ed onorare la memoria di tuo padre, puoi andare in abbazia, a chiedere ai servitori dell'Unico di poter indossare il nero, qualora tu ne fossi all'altezza, piccola Arya..>


(¯`• Quarto Capitolo: Anche la nonna mi ha lasciato •´¯)

Piange la piccola Arya inginocchiata sulla fredda pietra della tomba della nonna. Le piccole manine scarne sistemano un fiore, lù vicino alle iniziali del suo nome.
<Nonnina tu ora sei più fortunata perchè sei vicino a Lui.> sussurra sgranandosi gli occhietti con i pugni delle manine <Io invece, son rimasta qui ... sola ... >


(¯`• Quinto Capitolo: La Signora Ministro di Dio •´¯)

La piccola Arya se ne stava seduta sui gradini esterni alla chiesa, un paio di cesoie arrugginite nelle manine che manovrava a fatica facendo cadere a terra i lunghi capelli color del grano.

< I bambini non dovrebbero usare oggetti cosù taglienti> le disse la Signora vestita di Nero, scrutando il visino della bimba. <potrebbero farsi tanto male>

<E' il rischio che ho voluto correre> rispose la piccola bimba sollevando gli occhietti verso la donna < per fare un regalo a Dio. Ho voluto donargli un pù di me stessa>

La donna continuù a guardarla per poi domandare ancora < E perchè ti sei tagliata i capelli? >

<Perchè voglio indossare il Nero, se il Senza Nome me lo concederà> rispose sollevandosi in piedi e intrecciando le proprie dita con quelle della Nera Signora.

Da quel giorno non fu più sola.


(¯`•Sesto Capitolo:Ho toccato Sant'Angelus!•´¯)

<Posso toccarlo Signora Ministro di Dio, posso?> domandù la piccola Arya mentre già muoveva i minuti piedini al cospetto della teca di vetro dove giaceva il corpo di Angelus.

<Si che puoi, piccola> Rispose la donna rimanendo a fissarla.

Arya allungù il ditino indice della mano destra, muovendolo lentamente verso la guancia dell'uomo ancor dormiente.

<Ma è quello vero?> chiese la piccola portandosi con il visino a meno di un soffio dal volto di Angelus.

<Si che è quello vero!> sorride la Signora Ministro di Dio.

<Oh Santo Ajorà!> esclamù concitata la piccolina <Io ho toccato Sant'Angelus! E l'ho toccato con questo!> urlacchiava sventolando il ditino.


(¯`•Settimo Capitolo:Ho abbattuto il Maligno•´¯)

<Ascolta la voce delle mie parole ..> continuava a pregare la piccola Aria inginocchiata nella Nartece dell'abbazia.

<O Dio Senza Nome, perchè è a Te che rivolgo la mia preghiera> ed arricciava il nasino cercando di allontanare una mosca che continuava a gironzolare intorno a lei.

< Eh no esserino. Lo so che sei stato mandato dal maligno> ed aprù gli occhietti incrociandoli a fissarsi la punta del nasino dove l'insetto continuava a sostare. < Pussa via!> esclamù sollevando il ditino per allontanarla <Non mi distoglierai dalla mia preghiera ..> ma malgrado le sue imprecazioni la mosca sembrava proprio non volersi allontanare dalla piccola figura della bimbetta <Maligno non cadrù nella tua trappola!> urlacchiava dimenando le manine a destra e manca acchiappando l'aria.

<Vai via ho detto! Maligno allontanati da me! Non cadrù in tentazione, no! Non andrù a giocare, io devo pregare ...> ma l'insetto continuava ancora ad infastidirla, posandosi sulla sua sulla scarpina malridotta.

<Senti un pù, Angelo nero mandato da Agikath torna pure dal tuo capo e digli pure che ha fallito! Di pure che io indosserù presto il nero, malgrado i suoi stupiti giochetti .. Hai capito?> urlù a squarciagola.

La mosca si scostù posandosi a terra, a breve portata dalla figura della piccolina. <Ho detto che devi lasciarmi in pace, o la mia ira si scaglierà su di te! Via Maligno, lontano da me!>urlacchiava sollevando la gambina destra e tenendola trattenuta in aria.

<Condanna o DIO, questi esseri mandati dal Maligno, fa che non riescano nei loro disegni, scacciali per la moltitudine dei loro misfatti, perché si sono ribellati contro di te ... !> e di scatto cercù di spingere il piedino proprio verso l'esserino scuro, per cercare di schiacciarlo.

< La forza della fede ha vinto ancora!> esclamù soddisfatta nel vedere che la mosca era ormai morta.

< Ecco vedi .. eri un servo del maligno e questa è la sorte che ti spettava .. Non hai voluto redimerti, e mi dispiace, ma ho fatto solo il mio dovere ... Io ..ho abbattuto il maligno!!>

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