Storia di Naemar- Bruma e Naemar


  Dalle memorie di Uberth Van der Meyer IV, nobile Patrizio di Naemar, Storico di Naemar.


  Il ricordo è ancora vivo nella mia mente e si ripete davanti ai miei occhi con estrema naturalezza, come se avvenisse proprio ora al mio cospetto. Questo ricordo, il più vivido che si staglia nei meandri della mia memoria, riguarda gli antichi villaggi di Naemar, nostra patria amatissima, e quello di Bruma, e si svolsero durante gli anni della mia prima giovinezza, quando io ero poco più di un fanciulletto.

Bruma era un villaggio piccolo e isolato all'interno della Foresta del Sospiro, che lo circondava, un villaggio di boscaioli e cacciatori, bifolchi e gretti, senza un briciolo di cultura e che vivevano alla stregua di selvaggia. Naemar era già una potenza evoluta ed egemone sull'Oceano, e, all'epoca cercava di espandersi verso l'interno dell'Isola, in particolare le sue mira si posavano su Bruma, pacifico villaggio poco civilizzato e nascosto. Furono inviati ambasciatori e corpi di spedizione e in breve tempo tra i due villaggi furono stabiliti patti e si inizio una proficua cooperazione. Tuttavia gli elementi più retrogradi e conservatori tra la popolazione di Bruma, ostacolavano il processo di civilizzazione e colonizzazione del loro villaggio da parte dei Naemariani, che avevano portato notevoli benefici al Villaggio. Tuttavia le differenze culturali tra i Brumiti e i Naemariani erano sempre più evidenti e aspre, che sfociavano in vere e proprie liti che creavano un clima ostile e poco sereno tra i due popoli, soprattutto durante le feste o le tradizioni degli uni o degli altri. Inoltre com'è uso presso i Naemariani, il rispetto delle leggi e dell'autorità è molto radicato, concetto che i Brumiti, per secoli liberi e secondi solo ai propri istinti, non riuscivano a comprendere e a seguire i dettami e le regole di Naemar, vedendo in essi il segreto dell'oppressione straniera che stava lentamente mutando i costumi e la cultura locale. Inasprito dunque il conflitto i Brumiti presero le armi contro i loro colonizzatori, ingrati per tutto il lavoro che essi fecero nei loro confronti e per tutte le opere e i benefici che portarono a quel villaggio sperduto e incivile. I Naemariani, ovviamente, non si fecero indietro e afferrarono subito le loro armi, pronti allo scontro quanto i loro vicini, com'è nel carattere feroce dei Naemariani. Il conflitto fu sul punto di nascere, anche perché i Brumiti reclamavano le loro antiche libertà e i privilegi dei loro padri, ormai andati perduti con la colonizzazione Naemariana. I Naemariani rispondevano dicendo che aveva portato la Civiltà e la Modernità in quelle lande desolate e nascoste.

La Guerra iniziò, tuttavia fu una guerra alquanto bizzarra e fuori dal comune, poiché non venne combattuta mai e durò circa due giorni, poi i Naemariani furono costretti a firmare, in fretta e furia, una pace indegna e affrettata, con la quale si impegnavano a lasciare immediatamente ai Brumiti i loro possedimenti e l'interno villaggio, abbandonandoli a loro stessi. Tutto questo avvenne a causa dei problemi interni al villaggio marittimo, sul quale gravava una pesante crisi politica e sociale, che vedeva un arroccamento dei nobili sui propri privilegi e il loro maggior controllo sulla vita della Repubblica, cominciando a snaturare lo Stato Naemariano. Tuttavia questa è un'altra storia e ve ne parlerò un'altra volta.