Tradizioni di Naemar


  Il Gioco della Caccia.


  Il Gioco della Caccia è un antichissimo sport praticato a Naemar, ormai tradizionale e che vede la partecipazione di tutti i cittadini in un vero e proprio scontro tra le contrade della città, che scelgono la i propri giocatori tra i giovani più forti e robusti. Questo gioco è emblema della caratteristica quanto proverbiale bellicosità dei cittadini Naemariani e della loro animosità. Il gioco presenta tre squadre, ognuna appartenente ad una delle contrade della città: Rione del Naviglio, quella situata vicino al porto, Rione dei Ponti, il centro della città, caratterizzato dai ponti che uniscono gli isolotti centrali alla piazza, e il Rione della Vecchia Porta, o semplicemente, della Porta, la contrada più esterna che fa capo alla porta principale del Villaggio, che si affaccia verso Bruma. Le squadre sono formate da quattro elementi: un Cane, due Gatti e un Lupo; i nomi degli animali furono designati nell’antichità per descrivere il ruolo del giocatore: il cane, proverbiale difensore dell’uomo e della casa, è colui che deve difendere la zona della “predata”, ovvero dove si effettua la Preda, ovvero il punto, i due gatti, animali veloci e silenziosi, invece si occupano di distrarre e di movimentare il gioco per portare la propria squadra alla vittoria, per quanto riguarda il lupo, cacciatore per eccellenza dei boschi, a lui spetta il compito di segnare il punto, o meglio, la Preda. Il campo è lungo 35 metri e largo 15, e alle due estremità sono posti due paletti, al centro del lato corto, a distanza di due metri, luogo ove si effettua la Preda. L’unica regola del gioco è vincere. E si vince effettuando tre prede, in qualunque modo lo si ritenga più opportuno, l’importante è “predare”. Il gioco è tuttavia molto violento, poiché sfocia in vere e proprie risse e spesso le squadre devono avere giocatori di ricambio per sostituire i compagni che non posso continuare. Lo strumento principale del gioco, quello che i giocatori devono passarsi e che serve per effettuare la Preda, è un pallone di cuoio e può essere colpito con qualsiasi parte del corpo e può essere trattenuto quanto tempo si vuole, per quanto gli altri giocatori possano permetterlo. Ogni partita viene giocata da due squadre e si aggiudica il titolo di campione la squadra che riesce a battere entrambe i due rioni avversari. I vincitori non hanno nessun beneficio pratico, se non dei premi individuali scelti dal governo, una notorietà smisurata all’interno del villaggio e la possibilità di fregiarsi del titolo di “Campioni della Caccia”, con la quale deridere e schernire i membri delle squadre sconfitta e tutti gli appartenenti a quei rioni. La partecipazione a questo evento è molto sentita da parte della Cittadinanza ed è un gran giorno di festa per tutto il villaggio.

  Il Ponte dei Pugni.


  A Naemar c’è un’altra antica tradizione, ed è quella del Ponte dei Pugni, questo il nome del ponte che dalla Piazza porta verso il porto, ovvero quello a Nord-Ovest. Questo ponte viene così chiamato per via della sua storia alquanto bizzarra e della tradizione ad esso legato. Si racconta, infatti, che molti secoli fa, gli abitanti di Naemar, stanchi delle grida, del baccano e dei soprusi attuati dai marinai di ogni dove che attraccavano al porto decisero di fronteggiarli proprio su questo ponte che conduce alla zona portuale. In questo luogo, marinai e bottegai se le diedero di santa ragione!! L’esito della “battaglia” non ci è pervenuto, tuttavia quello che sappiamo è che una legge speciale garantisce a chiunque, anche agli stranieri, di potersi accapigliare e azzuffarsi su questo ponte senza armi, quanto si vuole, stando bene attenti, però, a non uccidere il proprio nemico. Questa legge fu decisa perché dopo il famoso scontro tra naemariani e marinai, spesso sul ponte scoppiavano delle risse tra le suddette categorie e il governo, stanco di doversi prendere al briga di sedarle e di arrestare gli scalmanati, decise di concedere loro la libertà di picchiarsi quanto essi avessero voluto. Oggi le risse sul Ponte dei Pugni sono molto meno frequenti, tuttavia, non manca chi, per le più disparate ragioni, vuole risanare i propri conti con qualcuno…a suon di botte!

Ennesimo esempio del carattere sanguigno degli abitanti della città marittima.

 Duelli Legali.


 

Chi vuole duellare per la proprietà di beni oggettistici o torti verbali, in contesa motivata, potrà farlo ma con queste regole :

- Gli interessati dovranno comunicare giorno, ora e modalità all'Ordine di Algan, il quale provvederà a nominare un arbitro imparziale (lui stesso o delegati) che si occuperà di mantenere l'ordine nel confronto.

- Lo sfidato avrà diritto a rifiutare di duellare senza cosi ricevere alcuna violazione alla propria integrità fisica; tuttavia in quel caso, la disputa in corso sarà risolta solo e unicamente a favore dello sfidante.

- I duellanti potranno usare una sola arma a scelta dello sfidato.

- Lo sfidante dovrà assicurasi di provvedere per sè stesso e per lo sfidato l'arma scelta da quest'ultimo. In caso di mancato possesso della stessa, il Governo potrà eventualmente procedere a fornirle.

- I duelli potranno effettuarsi in due differenti modalità. Il duello al PRIMO SANGUE vedrà vincitore chiunque colpirà per prima l'avversario, facendo versare sangue a quest'ultimo. In caso di colpo reciproco, l'arbitro sceglierà il vincitore in base alla perizia dimostrata durante il duello. Il duello all'ULTIMO SANGUE si protrarrà fino alla morte di uno dei contendenti.

- I duelli NON devono essere annunciati per la proprietà di esseri umani (donne, uomini, bambini ) a meno che non sia accettato dalla terza persona in questione.

- Sia lo sfidante che lo sfidato anno il diritto a nominare un loro CAMPIONE (individuo a loro scelta che si batta al loro posto) e un SECONDO (compagno d'armi che lo aiuti tempestivamente in caso di scorrettezze o che prosegua un duello all'ultimo sangue in caso di sua morte).