IDENTITÀ PERICOLOSE

Una delle maggiori difficoltà di ogni operatore economico o addirittura per il cittadino in generale, è sovente rappresentata dalla corretta identificazione della clientela, ovvero della persona con la quale si tenta di instaurare un rapporto.

In presenza di sconosciuti, oltre alla propria esperienza – ragionevolezza e senso per gli affari – ci si affida quasi esclusivamente ai documenti di identificazione i quali, molto spesso, anche grazie alla moderna tecnologia, risultano contraffatti, rendendo pressoché impossibile la reale identificazione di coloro che si celano dietro il falso documento.

Trattasi di contraffazioni che nella generalità dei casi riescono, raggiungendo la finalità illecita e truffaldina, laddove la scoperta avviene sempre troppo tardi, quando il danno diventa irreversibile.

Il mondo bancario è quotidianamente sotto minaccia, soprattutto ad opera di soggetti sconosciuti, in genere di bella presenza e autoreferenziati, che quasi in concomitanza all’accensione di un qualsivoglia rapporto (conto corrente, deposito a risparmio etc), richiedono il rilascio di carta di credito, bancomat e carnet assegni con particolare insistenza e celerità, a fronte di versamenti relativamente modesti.
Questa condotta rappresenta per questi soggetti il migliore biglietto da visita per annunciare una truffa che, seppure di importo generalmente contenuto (in genere oscilla sui quattro - cinquemila euro), viene realizzata nel fine settimana e/o a cavallo di festività, diventa considerevole allorquando interessa contemporaneamente diversi Istituti di credito.

Analoga condotta truffaldina, viene posta in essere, sempre ad opera di sconosciuti, allorquando questi esibendo un’apposita “Visura” della Camera di Commercio, adducono la titolarità di attività economiche (Ditte individuali), ovvero l’amministrazione di persone giuridiche (Società di capitali, di persone, etc.), con la contestuale accensione di un rapporto di conto corrente su base aziendale.

Lo stesso rapporto appena acceso, viene alimentato spesso con ingente denaro contante, opportunamente giustificato dall’esercizio della riferita e “certificata” attività economica, in genere indicato quale “commercio al dettaglio”, ritenuto coerente alla movimentazione registrata sul rapporto.

In questi casi, può accadere che la vera origine delle risorse finanziarie ha una provenienza completamente diversa (usura, reati di mafia, traffici illeciti in genere), laddove la riferita attività economica esiste solo sulla carta e senza alcuna organizzazione logistico imprenditoriale (assenza di beni strumentali, magazzini, personale dipendente etc.).
In altri termini, la “Visura” camerale esibita dal cliente è materialmente falsa e realizzata con lo scanner di un personale computer.

Questo è un caso che, in termini di danno per l’Intermediario finanziario, può rivelarsi addirittura peggiore della mera truffa, trovandoci in presenza del più classico “Riciclaggio di denaro sporco” con il rischio di un coinvolgimento dell’Istituto di credito anche inconsapevole.
Al riguardo mi è capitato un soggetto che qualificatosi titolare di una ben avviata attività economica certificata da una falsa “Visura”, trattavasi nella realtà di soggetto già condannato ad una Misura di prevenzione di carattere personale e patrimoniale .

La scoperta è stata relativamente facile e tempestiva, laddove, in presenza di persone che non si conoscono direttamente, la interrogazione al Sistema informativo della Camera di commercio dobbiamo ricavarla noi, non fidandoci in alcun modo di documenti esibiti da sconosciuti.
Nello specifico, si è potuto scoprire infatti che il cliente era stato interessato da una Misura antimafia.

In taluni casi, “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!!!”

Bari, 18 luglio 2007

Giovanni Falcone
Tel. 3357693411
Falcone Consulting Srl
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* LEGGE 31 MAGGIO 1965, n. 575 (GU n. 138 del 05/06/1965)
DISPOSIZIONI CONTRO LA MAFIA. Scritto da Admin il 18 Luglio 2007 alle 07:00