MondoBlu by Megghy.com

LA FATTURA MAFIOSA

Articolo di Giovanni Falcone 08 novembre 2007

“La mafia? E’ la prima azienda italiana”
Questa è stata l’affermazione che ha invaso le prime pagine della stampa non solo nazionale nel recente periodo. Novanta miliardi di fatturato annuo, si è detto. A tanto sarebbe giunto il “fatturato del malaffare”.

A tale approssimativa espressione, si è osservato che la mafia non fattura, per la semplice ragione che non è un’azienda e che non ha istituito le scritture contabili previste dal Codice civile*1.

In proposito, quand’anche improprio affermare che la “Mafia fattura”, mi permetto di osservare che tante aziende – contigue e/o affiliate – ad organizzazioni mafiose (cosa nostra, n’drangheta, camorra, sacra corona unita etc.), con regolari scritture contabili puntualmente istituite, fatturano le loro prestazioni (naturalmente fittizie), magari a favore di soggetti insistenti o inconsapevoli.

Tecnicamente, trattasi di Fatture per Operazioni insistenti, tanto oggettivamente (operazione economica mai eseguita), tanto soggettivamente (trattandosi di soggetto indicato come controparte inesistente o ignaro).

Tale strategia, comunemente, è volta ad immettere nel circuito legale, proventi e risorse finanziarie – spesso ingentissime – aventi tutt’altra origine e natura (traffico di stupefacenti, estorsioni, usura, sfruttamento della prostituzione, gioco d’azzardo, evasione fiscale, reati fallimentari, traffico di armi, immigrazione clandestina, contraffazione di marchi e brevetti, contrabbando intra o extra ispettivo e chi più ne ha più ne metta!).

E’ il riciclaggio per eccellenza…oserei dire, quasi scolastico che, per quanto semplice, è molto difficile da scoprire in quanto si confonde nell’ambito di un fatturato parzialmente regolare e strumentale alla dichiarata attività economica.

D’altro canto, come si spiegherebbero diversamente le tante e diverse modalità di accumulo e investimento di denaro proveniente da attività illecita?

Al riguardo, sovente, ci capita di osservare di grosse realtà imprenditoriali apparentemente poco attive, quasi amorfe o disinteressate a investire, innovarsi, magari prive di ogni naturale entusiasmo d’impresa (soprattutto strutture turistiche, società di consulenza, società finanziarie etc.) che, pur non avendo una grossa affluenza di clientela, registrano, di contro, consistenti fatturati, laddove un 30-50% deriva dall’esercizio della dichiarata ed ufficiale attività economica, la differenza ha origine illecita.

Alla fine della giostra possiamo dire che la Mafia fattura…e, in questo modo, paradossalmente, su tali ricavi, paga anche le tasse!!!

Incredibile…ma vero!!!

Bari, 8 novembre 2007

*1  Art. 2214 Libri obbligatori e altre scritture contabili  L'imprenditore che esercita un'attività commerciale (2195) deve tenere il libro giornale e il libro degli inventari.Deve altresì tenere le altre scritture contabili che siano richieste dalla natura e dalle dimensioni dell'impresa (att. 200) e conservare ordinatamente per ciascun affare gli originali delle lettere, dei telegrammi e delle lettere ricevute, nonché le copie delle lettere, dei telegrammi e delle fatture spedite (2709 e seguenti).Le disposizioni di questo paragrafo non si applicano ai piccoli imprenditori (2083). Scritto da Admin il 9 Novembre 2007 alle 08:00

 
Commenta articolo
Nessun Commento presente
Commento
Titolo Commento
Testo commento
Articoli top della categoria
La falsa fatturazione nella "Frode... Articolo di Giovanni Falcone 23 giugno 2007 Con l’ultima riforma del marzo 2000 , si è voluto rivoluzionar.. leggi tutto
Dipendente assolto, paga la Banca -... Articolo di Giovanni Falcone, 16 novembre 2008 Una interessante sentenza della 2° Sezione Civile della Suprema Cort.. leggi tutto
 
Statistiche
  • 9 Categorie
  • 506 Articoli Totali
  • 791468 Pagine Viste
  • 1 Utenti Online