Jury Dimitri Chechi (Prato, 11 ottobre1969) è un ex ginnastaitaliano.Soprannominato il "Signore degli Anelli" (evidente citazione del romanzo di Tolkien), ha dominato la specialità degli anelli negli anni novanta, riuscendo a dare all'Italia una medaglia d'oro olimpica nella ginnastica alle Olimpiadi di Atlanta 1996, 32 anni dopo la vittoria di Menichelli nel corpo libero alle Olimpiadi di Tokyo del 1964.I genitori lo chiamano Jury in onore del cosmonauta russo Gagarin. Da bambino, piccolo di statura e magrolino, non è certo dotato di un fisico che fa presumere una carriera sportiva. La sorella però frequenta una palestra di ginnastica artistica, la Società Ginnastica Etruria di Prato,[1] e Jury finisce per appassionarsi a questo sport, cosicché nel 1976 i genitori decidono di iscrivere anche lui.Nel 1977, Jury centra il primo di una serie innumerevole di successi, piazzandosi al primo posto del Campionato Regionale Toscano. Nel 1984 entra nel giro della nazionale juniores di ginnastica e si trasferisce a Varese per potere studiare e contemporaneamente allenarsi nella palestra della gloriosa Società Ginnastica Varesina, specializzandosi nella disciplina degli anelli. Dal 1989 al 1995, sotto la guida del suo allenatore Bruno Franceschetti, vince 6 titoli italiani consecutivi, i Giochi del Mediterraneo, le Universiadi, 4 titoli europei e 5 titoli mondiali.Dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Seoul del 1988, Chechi si è rivelato nel 1989 con un terzo posto agli anelli ai Mondiali e l'anno successivo ha conquistato il titolo europeo della specialità. È terzo anche ai Mondiali del 1991, anno in cui agli XI Giochi del Mediterraneo vince sei medaglie d'oro rispettivamente negli anelli, corpo libero, cavallo con maniglie, parallele simmetriche, concorso generale individuale e concorso generale a squadre[2]; nel 1992 è il grande favorito per la gara degli anelli alle olimpiadi di Barcellona ma, circa un mese prima delle gare, si rompe il tendine d'Achille durante un allenamento ed è costretto a rinunciare alle gare. Chechi non si perde d'animo, va a Barcellona a commentare le gare di ginnastica per la televisione e tornato alle competizioni l'anno successivo, si è aggiudicato per cinque volte di seguito il titolo mondiale (1993-97), rimanendo il primo ginnasta della storia a vincere cinque ori iridati consecutivi in una specialità. Queste vittorie, le prime per un atleta italiano dai tempi di Franco Menichelli gli fanno valere il soprannome di "Signore degli Anelli" che, riferendosi agli strumenti ginnici, parafrasa il titolo del famoso romanzo di Tolkien, di cui ha dichiarato essere appassionato. Tale soprannome, però, i giornalisti l'hanno attribuito anche ad altri atleti come il bulgaro Jovtchev e il greco Tampakos.Ha colto poi il massimo alloro trionfando anche ai Giochi olimpici di Atlanta del 1996, anno in cui ha conquistato anche il suo quarto titolo europeo dopo i successi nel 1990, 1992 e nel 1994. Sempre negli anelli, ha ottenuto anche due vittorie in Coppa Europa (1991 e 1995). Notevoli sono stati anche i suoi risultati nel concorso generale, dove può vantare un terzo posto agli Europei (1990) e una vittoria e un terzo posto in Coppa Europa (1991 e 1995); nella sbarra, con un oro e un bronzo in Coppa Europa (1991 e 1995), e nel corpo libero, dove è stato terzo agli Europei del 1992. Nel 1997 annuncia il ritiro ma due anni dopo decide di tornare alle gare.Nel 2000 un altro grave infortunio, la rottura del tendine brachiale di un bicipite, interrompe la sua preparazione per le olimpiadi di Sydney e questa volta il campione toscano sembra deciso al ritiro definitivo. Nel 2003 però, per una promessa fatta a suo padre, torna ad allenarsi in vista delle olimpiadi di Atene dove ha l'onore di essere il portabandiera della spedizione italiana durante la cerimonia di apertura.Nella finale olimpica di specialità degli anelli del 22 agosto 2004, Jury Chechi conquista un'inaspettata medaglia di bronzo; alla giuria, davanti alle televisioni, indica che il vero vincitore della gara avrebbe dovuto essere il bulgaroJordan Jovtchev, arrivato secondo, e non il grecoDimosthenis Tampakos, ginnasta di casa, il cui esercizio era stato caratterizzato da numerose imperfezioni.Poco dopo il ritiro ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze motorie dall'Università degli studi del Molise.[3] Il 10 febbraio 2006, nella veste dello "Sciamano del Fuoco", apre la cerimonia di apertura ai Giochi olimpici invernali di Torino colpendo con un martello d'oro una fiammeggiante incudine. Nel 2007 si è candidato nel collegio di Savona alle primarie del Partito Democratico in una lista a sostegno di Walter Veltroni. Ha anche svolto il ruolo di consigliere comunale a Prato.[4] È spesso apparso in televisione nelle vesti di ospite, come a La strana coppia o Buona la prima, ma anche come conduttore. A partire dal 2008 co-presenta infatti, prima con Marco Mazzocchi e poi con Antonio Rossi, il programma Ninja Warrior in onda sul canale satellitare GXT, inoltre nella stagione televisiva 2006/2007ha partecipato alla trasmissione Amici di Maria De Filippi in veste di supervisore degli allievi di ginnastica artistica.[5] Durante le Olimpiadi di Londra 2012 ha lavorato per Sky Sport come commentatore. Sempre per Sky Sport Jury Chechi conduce a partire dal Novembre2013 una trasmissione televisiva settimanale dal titolo Più forza nella vita, ideata e scritta da Giuseppe Carlotti. Nel 2014 e nel 2015 è invece giudice di Si può fare!, talent show di Rai 1 condotto da Carlo Conti.Nel 2016 si è candidato alle elezioni per la presidenza della Federazione Ginnastica d'ItaliaÈ legato affettivamente a Rosella, da cui ha avuto Dimitri, nato nel 2003, e Anastasia, nata nel giugno 2005.Durante un'intervista si è dichiarato ateo.
1986 – Guerra fredda: il presidente statunitense Ronald Reagan e il leader sovietico Michail Gorbačëv si incontrano a Reykjavík, in Islanda, nel tentativo di continuare la discussione sul ridimensionamento dei loro arsenali di missili a medio raggio in Europa (i colloqui falliscono)
Papa Giovanni XXIII[3] (in latino: Ioannes PP. XXIII, nato Giuseppe Angelo Roncalli[1]; Sotto il Monte, 25 novembre1881 – Città del Vaticano, 3 giugno1963) è stato il 261º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica (il 260º successore di Pietro), primate d'Italia e 3º sovrano dello Stato della Città del Vaticano (accanto agli altri titoli connessi al suo ruolo).Fu eletto papa il 28 ottobre 1958 e in meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il rinnovato impulso evangelizzatore della Chiesa Universale. È ricordato con l'appellativo di "Papa buono". Fu terziario francescano ed è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000[4]; è stato canonizzato il 27 aprile 2014 da papa Francesco insieme a Giovanni Paolo II[5].Nato a Brusicco, frazione di Sotto il Monte, un piccolo paese della provincia di Bergamo, il 25 novembre del 1881, da Giovanni Battista Roncalli e da Marianna Mazzola, quarto di tredici fratelli, veniva — a differenza del suo predecessore, Eugenio Pacelli, che era di stirpe nobile — da una famiglia di umili origini: i suoi parenti infatti lavoravano come mezzadri. Ricevette il sacramento della cresima il 13 febbraio 1889 dal vescovo di Bergamo monsignor Gaetano Guindani. Grazie all'aiuto economico di suo zio Zaverio, studiò presso il seminario minore di Bergamo, vinse una borsa di studio e si trasferì al seminario dell'Apollinare di Roma, l'attuale Pontificio Seminario Romano Maggiore, dove completò brillantemente gli studi e fu ordinato prete nella chiesa di Santa Maria in Montesanto, in Piazza del Popolo, il 10 agosto 1904.Durante la permanenza a Roma, partecipando nel 1903 ai funerali del cardinal Lucido Maria Parocchi, ebbe a scrivere: "Se io possedessi la scienza e la virtù sua, io potrei ben chiamarmi soddisfatto". Da ragazzo, e durante il seminario, manifestò la venerazione per la Vergine con numerosi pellegrinaggi al Santuario della Madonna del Bosco ad Imbersago[6]. Nel 1901 era stato coscritto ed arruolato nel 73º Reggimento fanteria, brigata Lombardia, di stanza a Bergamo.Venne ordinato sacerdote il 10 agosto 1904 dall'arcivescovoGiuseppe Ceppetelli.Nel 1905 monsignor Giacomo Radini-Tedeschi, allora nuovo vescovo di Bergamo lo nominò suo segretario personale. Roncalli si segnalò per la dedizione, la discrezione e l'efficienza. A sua volta Radini-Tedeschi rimarrà sempre guida ed esempio per Angelo Roncalli. La personalità di questo vescovo, riuscirà a sensibilizzare Roncalli a nuove idee e movimenti della Chiesa del tempo, rendendolo sensibile alla questione sociale, in un'epoca in cui valeva ancora il "non expedit" che, dopo il 1861, impediva ai cattolici di impegnarsi in politica. In particolare Radini-Tedeschi e Roncalli saranno figure fondamentali nello sciopero di Ranica (BG) tanto che saranno anche messi sotto accusa dal Sant'Uffizio, salvo poi uscirne indenni[7]. Roncalli restò al fianco di Radini-Tedeschi fino alla morte di questi, il 22 agosto 1914, durante questo periodo si dedicò altresì all'insegnamento della storia della Chiesapresso il seminario di Bergamo. Si contraddistinse anche nel lavoro di ricerca storica sulla diocesi, lavorando sull'edizione critica degli atti della visita apostolica a Bergamo di San Carlo Borromeo.Fu richiamato nel 1915, a guerra iniziata, nella sanità militare e ne fu poi congedato col grado di tenente cappellano. L'affermazione, nel 1919, del Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo, fu vista da Roncalli come "una vittoria del pensiero cristiano"[8].Nel 1921papa Benedetto XV lo nominò prelato domestico (che gli valeva l'appellativo di monsignore) e presidente del Consiglio Nazionale Italiano dell'Opera della Propagazione della Fede. In tale ambito egli si occupò fra l'altro della redazione del motu proprio del nuovo papa Pio XIRomanorum pontificum, che divenne la magna charta della cooperazione missionaria[9].L'avvento del fascismo non trovò monsignor Roncalli particolarmente favorevole al nuovo regime: alle ultime elezioni che si tennero con liste contrapposte (1924), dichiarò alla famiglia di restar fedele al Partito Popolare, nonostante la politica filo-fascista dell'Azione Cattolica[10]. Il suo giudizio su Mussolini è abbastanza negativo, pur nella consueta moderazione dei toni: "la salute dell'Italia non può venire neanche da Mussolini, per quanto sia un uomo d'ingegno. I suoi fini sono forse buoni e retti, ma i mezzi sono iniqui e contrari alla legge del Vangelo"[11].https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Giovanni_XXIII
Il nome:
Giovanni Il nome ha origine ebraica e significa "dono del Signore". Caratteristiche: Giovanni è senza dubbio una persona dotata di grande simpatia e ironia; la sua compagnia viene largamente apprezzata, ma attenzione a non farlo arrabbiare o a dargli troppa confidenza in un giorno per lui storto perché sarà tutta un'altra persona. Segno corrispondente: Leone
Numero fortunato: 5
Colore: Giallo
Pietra: Topazio
Metallo: Oro
Sei nato oggi:
Denaro, successo e divertimenti ti sono indifferenti. Cerchi la solitudine e il silenzio, meglio se in compagnia di un buon libro o di fronte a un'opera d'arte da contemplare. Ami molto i bambini e puoi essere un insegnante eccezionale. Anche il matrimonio è finalizzato alla procreazione e i tuoi figli saranno per te fonte di gioia.
Proverbio:
"Non si canta bene, se dal cuore non viene"
Aforisma:
Nessuno può farvi sentire inferiore senza il vostro consenso
[Eleanor Roosevelt]
Eureka:
Addio vecchio microsolco! Destinato all'estinzione con l'avvento del Cd, che si è imposto saldamente sul mercato. Inventato contemporaneamente nel 1979 dalla Philips in Olanda e dalla Sony in Giappone, il compact disc viene lanciato sul mercato giapponese nell'ottobre 1982, mentre l'anno successivo sarà in America ed in Europa e quindi anche in Italia. Il dischetto possiede una capienza molto superiore a quella di un disco tradizionale, e il materiale da cui è costituito, il policarbonato, non subisce deformazioni e non si consuma. Ha 12 cm di diametro, offre per ogni facciata fino ad un'ora di musica e viene riprodotto per mezzo di un lettore laser.
Ditelo con i fiori:
Il significato di Roselline dai colori chiari (in un mazzo) è...
Maltempo al Centro Nord con possibili fenomeni violenti. Qualche pioggia inoltre sulla Sardegna e sulla Sicilia. Meglio sul resto del Paese.
NORD Temporali anche forti al Nordovest con rischio di locali nubifragi. Meglio altrove salvo per occasionali rovesci sull'Emilia Romagna.
CENTRO e SARDEGNA Rovesci sulla Sardegna orientale e sulla Toscana, qui con possibili locali nubifragi. Molte nubi altrove e non si escludono dei piovaschi sulle aree appenniniche.
SUD e SICILIA Qualche pioggia sulla Sicilia. Addensamenti sui settori peninsulari con isolati piovaschi sui monti.