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LITURGIE lettera "S"

Era un giorno come tanti altri e quel giorno Lui passò. Era un uomo come tutti gli altri e passando mi chiamò. Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello, come mai vedesse proprio me nella sua vita non lo so. Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò......
 

Spirito di Dio

Spirito di Dio, scendi su di noi.

Guidaci, Spirito, salvaci, formaci!

Rendici docili, umili, semplici.

Libera i poveri, da’ pace ai popoli.

 

Spirito Santo discendi tra noi

Spirito Santo, discendi tra noi:

la nostra fede ha bisogno di te.

Al nostro cuore insegna ad amare,

e la speranza non toglierci mai.

Tu sei il dono promesso dal Padre,

sei fuoco d’amore, sorgente di vita.

Tu vivi con noi e sei nostra forza:

sostienici sempre nel nostro cammino.

Tu sei sapienza che vince ogni errore:

di te ci fidiamo, e avremo la gioia.

 

Spirito santo vieni

Spirito santo: vieni!

Fuoco d’amore: vieni!

Tu che sei luce di verità.

Vieni, vieni, scendi su di noi!

Spirito di pace: vieni!

Consolatore: vieni!

Tu, che sei forza e libertà

Spirito di lode: vieni!

Dono del Padre: vieni!

Tu, che sei guida e santità.

Spirito di fede: vieni!

Nostra speranza: vieni!

Tu, che sei fonte di carità.

Spirito di gioia: vieni!

Soffio di vita: vieni!

Tu sei giustizia e fedeltà.

 

Splende il cielo di Betlemme

Splende il cielo di Betlemme

nel bagliore d’una stella;

è fiorito da Maria

il germoglio di Salvezza.

Adorate, o genti, Cristo Salvator,

nato da una donna, umile Bambino,

uomo come noi.

Trema al fuoco della grotta

un visetto di Bambino;

par che rida e con le mani

chiami tutti a sè vicino.

Quante mani tese al Bimbo,

tante stelle nella notte;

tutto trepida alla Vita,

che alla madre si raccoglie.

 

Stabat Mater

Stabat Mater dolorosa

juxta crucem lacrimosa,

Deum pendebat Filius;

cuius animam gementem,

contristatam et dolentem

pertransivit gladius.

O quam tristis et afflicta

fuit illa benedicta

Mater unigeniti.

Quae morebat et dolebat

pia Mater dum videbat

nati paenas incliti.

Quis est homo qui non fleret

Matrem Christi si videret

in tanto supplicio?

Quis non posset contristari

Christi Matrem contemplari

dolentem cum Filio?

Pro peccatis suae gentis

vidit Jesum in tormentis

et flagellis subditum.

Vidit suum dulcem natum

moriendo desolatum,

dum emisit spiritum.

Eia Mater, fons amoris,

me sentire vim doloris,

fac ut tecum lugeam.

Fac ut ardeat cor meum

in amando Christum Deum,

ut sibi conplaceam.

Sancta Mater, istud agas,

crucifixi fige plagas

cordi meo valide.

Tui nati vulnerati

tam dignati pro me pati,

paenas mecum divide.

Fac me tecum pie flerre:

crucifixo condolere,

donec ego vixero.

Juxta crucem tecum stare,

et me tibi sociare

in planctu desidero.

Virgo Virginum praeclara

mihi jia non sis amara;

fac me tecum plengere.

Fac ut portem Christi mortem;

passionis fac consortem,

et plagas recolere.

Fac me plagis vulnerari,

fac me cruce inebriari

et cruore Filii.

Flammis ne urar succensus,

per te, Virgo, sim defensus

in die iudicii.

Christi, cum sit hinc exire

da per Matrem me venire

ad palmam victoriae.

Quando corpus morietur,

fac ut animae donetur

paradisi gloria. Amen.

 

Stasera noi

Stasera qui,

nuova avventura o delusione in più;

lasciarsi andare, e non pensare più,

buttare tutto via.

Stasera noi,

stasera insieme, non è un caso, sai;

e riproviamo a respirare qui

la vita intorno a noi.

E fermerò il tempo che va via,

dipingerò la tua malinconia,

e scriverò un’altra poesia per te,

la nostra vera storia.

Stasera noi,

protagonisti della realtà;

ricostruire un cielo blu, e poi

volare dove vuoi.

E canterò la nostra libertà,

la nostra gioia, le nostre delusioni,

la voglia di sentire amore, e non bugie,

la rabbia d’esser soli.

Niente di strano, è un’occasione in più;

cosa ti serve, bastiamo solo noi.

Ricominciare, poi, non è impossibile,

se solo tu lo vuoi.

Stasera noi,

protagonisti della realtà;

ricostruire un cielo blu, e poi

volare dove vuoi.

Stasera noi,

stasera insieme, non è un caso, sai;

e illuminarsi di un sorriso, e poi

cantare insieme, noi.

 

Stava Maria dolente

Stava Maria dolente

senza respiro e voce,

mentre pendeva, in Croce,

del mondo il Redentor.

E, nel fatale istante,

crudo, materno affetto,

le lacerava il petto,

le trafiggeva il cuor.

Qual di quell’alma bella

fosse lo strazio indegno,

no, che l’umano ingegno

immaginar non può.

Veder un figlio, un Dio,

che palpita, che muore,

sì barbaro dolore

qual madre mai provò?

Alla funerea scena

chi tiene il pianto a freno

ha un cor di tigre in seno,

o cuore in sen non ha.

Chi può mirare in tante

pene una madre, un figlio,

e non bagnare il ciglio,

e non sentir pietà?

Per cancellare i falli

d’un popol empio, ingrato,

vide Gesù piagato

languire e spasimar,

vide sul monte infame

il figlio suo diletto

chinar la fronte al petto

e l’anima esalar.

O dolce Madre, o pura

sorgente di dolore,

parte del tuo amore

fa’ che mi scenda al cor.

Fa’ che ogni ardor profano

sdegnosamente io sprezzi,

che a sospirar m’avvezzi

sol di celeste ardor.

Le barbare ferite,

prezzo del mio delitto,

dal Figlio tuo trafitto

passino, o Madre, in me.

A me dovuti sono

gli strazi ch’ei soffrì.

Deh! Fa’ che possa anch’io

pianger almen con te.

Teco si strugga in lagrime

quest’anima gemente,

e, se non fu innocente,

terga il suo fallo almen.

Teco alla Croce accanto

star, cara Madre, io voglio,

compagno del cordoglio

che ti divora il sen.

Ah, tu che delle vergini

Regina del ciel t’assidi,

ah, tu, propizia, arridi

ai voti del mio cor.

Del buon Gesù spirante

sul fero tronco esangue,

la Croce, il fiele, il sangue

fa’ ch’io rammento ognor.

Del Salvator rinnova

in me lo scempio atroce;

il sangue, il fiel, la Croce,

tutto provar mi fa’.

Ma, nell’estremo giorno,

quand’ei verrà sdegnato,

rendalo a me placato,

Maria, la tua pietà.

Gesù, che nulla neghi

a chi tua Madre implora,

del mio morir nell’ora

non mi negar mercé.

E quando fia disciolto

dal suo corporeo velo,

fa’ che il mio spirito in cielo

voli a regnar con te.

 

Stavano presso la Croce

“Un’ora con Me resterete a vigilar

voi tutti che dite... morire per Me”

Signore, Tu sai tutto, Tu sai che ti amiamo

e presso la tua Croce noi

resteremo, per sempre accanto a Te

“Grazie” a Te cantiamo:

Signore, ci hai voluti alla Tua Sequela

e, con coraggio, Ti seguiremo.

No,...non ti rinnegheremo,

staremo per sempre accanto a te!

“Grazie! a Te cantiamo:

Maria ci hai donato come nuova madre.

Ci sosterrà quando la tua Croce

noi vorremmo abbandonare

tradendo, lasciando - solo - Te!

“Grazie” a Te cantiamo:

ci doni la Chiesa come nostra casa

e fedelmente vi abiteremo

per gridare a tutto il mondo

che sempre Tu resterai con noi!

<<<INDIETRO AVANTI>>>

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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