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LITURGIE lettera "I"

Era un giorno come tanti altri e quel giorno Lui passò. Era un uomo come tutti gli altri e passando mi chiamò. Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello, come mai vedesse proprio me nella sua vita non lo so. Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò......
 

Infinito

E m’assale un’improvvisa nostalgia,

mi rapisce un’infinita nostalgia

del tuo mondo che ora qui

sogno meraviglioso è,

del tuo mondo che lo so

vive dentro di me.

Dolcemente il canto di una poesia

come un’onda mi chiama

e mi trascina via

verso un tempo che avrà

dimensione di eternità.

La tua voce, eco in me,

dentro l’immensità.

Nell’infinito la mia vita:

una scia, una stella chiara,

un attimo d’amore e di dolore.

Nell’infinito la mia vita:

un volo verso l’alto.

Non posso non cantare per amore.

E m’assale un’improvvisa nostalgia,

mi rapisce un’infinita nostalgia

del tuo mondo che ora qui

sogno meraviglioso è,

del tuo mondo dentro me,

eco di immensità.

 

Infinito Padre

Un’alba raccolse il mio primo sorriso

un mattino, fu luce che presto scordai;

il sole toccò le mie mani dall’alto

e lasciò che dormissi sapendolo amico.

Tu Padre del cielo,

pensiero del mondo,

sorriso di tutta la terra.

Io figlio di donna,

mistero in ascolto,

preghiera di Dio fatta storia.

Infinito Padre

dono d’ogni attesa

mano che sostiene

pace a questa casa

vieni e sarà festa

gioia in ogni strada

danza senza fine

quando sei con noi.

Un Dio fatto uomo, messaggio inatteso

fiorito alla vita in un grembo di donna;

un uomo che è Dio con un cuore e una voce

gli amici, il dolore, la morte e la gioia.

Tu Figlio e fratello

Signore di luce;

tu morto in Croce e risorto.

Io figlio di amore,

mistero e memoria

di dolce e crudele passione.

Figlio che consola

umile fratello

pane offerto a tutti

libertà che dona

vieni e sarà festa.

Signore raduna la Chiesa vivente

distendi le mani e accogli i tuoi figli;

tu offriamo speranze, le gioie più grandi,

le mani, il coraggio. Il respiro, le voci.

Tu soffio di pace,

letizia infinita,

gentile compagno di strada.

Io figlio di terra,

frammento di luce,

fratello per ogni fratello.

Spirito d’amore

vero della vita

tenda di amicizia

verità che salva

vieni e sarà festa.

Infinito Padre.

 

In monte oliveti

In monte oliveti oravit ad Patrem:

“Pater, si fieri potest,

transeat a me calix iste.

Spiritus quidem promptus est,

caro autem infirma.

Fiat voluntas tua”.

 

Innalzate nei cieli lo sguardo

Innalzate nei cieli lo sguardo:

la salvezza di Dio è vicina.

Risvegliate nei cuori l’attesa

per accogliere il re della gloria.

Vieni, Gesù; vieni, Gesù!

Discendi dal cielo!

Discendi dal cielo!

Sorgerà dalla casa di David

il Messia da tutti invocato;

prenderà da una Vergine il corpo,

per potenza di Spirito Santo.

Benedetta sei tu, o Maria,

che rispondi all’attesa del mondo:

come aurora splendente di grazia

porti al mondo il sole divino.

O re, vieni, discendi dal cielo,

porta al mondo il sorriso di Dio:

nessun uomo ha mai visto il suo volto,

solo tu puoi svelarci il mistero.

 

Inni e canti

Inni e canti sciogliamo, o fedeli,

al divino eucaristico re.

Egli, ascoso nei mistici veli,

cibo all’alma fedele si diè.

Dei tuoi figli lo stuolo qui prono,

o Signor dei potenti, ti adora:

per i miseri implora perdono,

per i deboli implora pietà!

Per i miseri implora perdono,

per i deboli implora pietà!

Sotto i veli che il grano compose,

su quel trono raggiante di luce,

il Signor dei signori si ascose,

per avere l’impero dei cuor.

O Signor, che dall’Ostia radiosa,

sol di pace, speranze, e d’amor,

in te l’alma smarrita riposa,

in te spera chi lotta e chi muor.

 

In notte placida

In notte placida per muto sentier,

dai campi del ciel discese l’amor

all’alme fedeli il Redentor.

Nell’aura è il palpito d’un grande mister,

del nuovo Israele è nato il Signor,

il fiore più bello dei nostri fior.

Cantate, o popoli, gloria all’Altissimo,

l’animo aprite a speranza ed amor. (2 volte)

 

In quell’Ostia consacrata

In quell’Ostia consacrata

sei presente, o Gesù mio,

vero uomo e vero Dio,

nostro amabil Salvator.

Vero uomo e vero Dio,

nostro amabil Salvator.

O mio sommo, unico bene,

dono a te tutto il mio cuore:

tu l’accetta, e, per tuo amore,

il mio prossimo amerò.

Tu l’accetta, e, per tuo amore,

il mio prossimo amerò.

Delle tante, e tante colpe,

il mio cuore, o Dio, si pente,

e propone fermamente

di mai più, mai più peccar.

E propone fermamente

di mai più, mai più peccar.

O Gesù, Figliuol di Dio,

umilmente io qui ti adoro:

sei mia vita, mio tesoro,

e sarai mio premio in ciel.

Sei mia vita, mio tesoro,

e sarai mio premio in ciel.

Sovra me, sovra i miei cari,

sovra i miei benefattori,

Gesù, spargi i tuoi favori,

e ci unisci in ciel con te.

Gesù, spargi i tuoi favori,

e ci unisci in ciel con te.

Da te spero, o Gesù caro,

perché sei bontà infinita,

il tuo aiuto in questa vita,

e l’eterna gloria in ciel.

Il tuo aiuto in questa vita,

e l’eterna gloria in ciel.

O Signore, dell’alma mia,

che in quest’oggi - o me beato! -

tutto a me ti sei donato,

io mi dono tutto a te.

Tutto a me ti sei donato,

io mi dono tutto a te.

 

In quel tempo di grazia

In quel tempo di grazia

che il Signore

passò con i discepoli che amava

prese un bambino

se lo mise accanto:

e ci insegnò come ci aveva amati

quando non potevamo

dare nulla in cambio.

Io voglio insieme a te Gesù

narrare quanto tu sei

per ognuno ancor di noi

l’immagine della carità

e poi,

come te che servi Dio,

vorrei sempre - con te -

dare lieto tutto

ciò che mi darai.

In quel tempo di grazia

che il Signore

passò con i discepoli che amava

ti rese grazie per la nostra gioia,

e ci chiamò,

Padre che ci vuoi bene,

piccoli cui è dato

di capire il regno.

In quel tempo di grazia

che il Signore

passò con i discepoli che amava

si cinse i fianchi

per servirci a mensa:

e ci lasciò,

prima di andare in Croce,

tutta la sua grandezza

con il vino e il pane.

 

Insieme ai martiri

Insieme ai martiri noi ti lodiamo,

Cristo, agnello immolato e vivente;

a te cantiamo perché questo è il tempo

in cui la vita ha sconfitto la morte.

Grande prodigio risplende nel mondo:

per la tua forza anche il debole vince,

vince morendo e sconfigge la morte

insieme a te che sei il primo risorto.

E nell’attesa che il tempo si compia

tutto il creato è lavato nel sangue:

perché dal sangue rinasce la vita

che è presenza operosa del regno.

A te ogni gloria, o Cristo risorto,

a te che sei viva fonte di grazia:

insieme al Padre e allo Spirito Santo

gloria e potenza nei secoli eterni.

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