Max Pezzali, all'anagrafe Massimo Pezzali (Pavia, 14 novembre1967), è un cantautoreitaliano.Divenuto famoso come la voce degli 883, gruppo fondato insieme all'amico Mauro Repetto nel 1991, dal 2004 Pezzali ha intrapreso una carriera da solista, abbandonando definitivamente il marchio "883".Il suo primo album solista è stato Il mondo insieme a te, seguito nel 2005 dalla raccolta di grande successo (disco di diamante in Italia) TuttoMax, contenente i singoli del precedente disco e i più grandi successi degli 883. Tra gli album di inediti Time Out (2007) e Terraferma (2011) viene pubblicato l'album dal vivo Max Live 2008, mentre nel 2012 e nel 2013 escono Hanno ucciso l'Uomo Ragno 2012 e Max 20, album che rivisitano i vecchi successi degli 883 in alcune nuove versioni in duetto con vari artisti della musica italiana. Il 2015 vede l'uscita del quarto album di inediti, Astronave Max. Nel 2017, per celebrare i 25 anni di carriera esce la raccolta Le canzoni alla radio.È uno dei cantautori più seguiti del panorama musicale italiano con oltre 10 milioni di dischi venduti (compresi quelli degli 883)[5] nel corso della sua carriera, in cui ha pubblicato complessivamente 19 album e 61 singoli e ha ricevuto svariati premi, inclusi tredici Telegatti, tre Festivalbar su dodici partecipazioni, un riconoscimento ad Un disco per l'estate su due partecipazioni, dieci Italian e Wind Music Awards, un Premio Lunezia, tre partecipazioni al Summer Festival, quattro Premi Italiano della Musica, tre Venice Music Awards, sette Premi Roma Videoclip, due TRL Awards e tre World Music Awards.Pavese, figlio di una coppia di fiorai[6], Max Pezzali è fin da giovane un appassionato di musica e di rock, specialmente negli anni del liceo. Dopo una bocciatura in classe terza superiore, tra i banchi di scuola conosce Mauro Repetto[7]. Era anche iscritto alla facoltà di scienze politiche sostenendo un solo esame (in sociologia) andato a buon fine[8].Dopo gli inizi con il nome provvisorio I Pop e l'apparizione nel programma televisivo 1, 2, 3 Jovanotti nel quale i due propongono il brano Live in the Music interamente cantato in inglese[9], nel 1991 partecipano al Festival di Castrocaro con il brano Non me la menare[10].In questi anni, Max si fa apprezzare sia per le sue doti vocali che per i testi scritti insieme a Mauro Repetto, scritti in un linguaggio semplice ma diretto ed efficace. Grandi successi sono stati Hanno ucciso l'Uomo Ragno (tratta dall'omonimo disco), Con un deca, Sei un mito (che li ha consacrati come gruppo di successo), Nord sud ovest est e Come mai (con cui vincono il Festival italiano 1993). L'album Nord sud ovest est venderà oltre 1 milione e 300.000 copie. Quando nel 1994 Repetto abbandona il gruppo per le sue ambizioni cinematografiche, Max diventa il leader e principale compositore del gruppo[10]. Gli 883 pubblicheranno poi La donna il sogno & il grande incubo nel 1995, La dura legge del gol! nel 1997, la fortunata raccolta Gli anni nel 1998, Grazie mille nel 1999 e Uno in più nel 2001. Da ricordare è il successo del concerto del 21 luglio 1998 a Milano in Piazza Duomo, al quale parteciparono circa 100.000 persone[11]. Oltre all'attività del gruppo, nel 1998 Max Pezzali si dedica alla scrittura e pubblica Stessa storia, stesso posto, stesso bar (dall'incipit di Gli anni, uno dei brani più celebri degli 883), un libro in cui Max ricollega le proprie esperienze di vita ai testi delle sue canzoni. Inoltre è il protagonista di Jolly Blu, film basato sulle canzoni degli 883, che ebbe uno scarso successo al cinema ma buon riscontro in TV. Nel 1995, tra l'altro, si dedica all'attività di autore per altri cantanti (scrive Aeroplano per l'allora sedicenne Caterina Rappoccio e L'ultimo bicchiere per Nikki), e tenta per la prima volta in carriera la partecipazione al Festival di Sanremo. Vi partecipa sia come cantante in gara con il pezzo Senza averti qui, sia come coautore, insieme a Repetto, del pezzo Finalmente tu, interpretato da Fiorello.Nel 2002 viene pubblicata la raccolta Love/Life (sottotitolato L'amore e la vita al tempo degli 883). La raccolta contiene le più famose ballate del gruppo con l'aggiunta di due inediti, Ci sono anch'io (colonna sonora italiana del film Disney Il pianeta del tesoro) e Quello che capita. Si firma con il nome Max Pezzali/883, come a presagire la fine dell'era 883 e l'abbandono del marchio per l'inizio di una carriera solista. Entrambi gli inediti uscirono come singoli. Nel 2003 esce il nuovo album di Elio e le Storie Tese dal titolo Cicciput, nel quale tra i vari artisti che hanno collaborato partecipa anche Max Pezzali nella canzone Shpalman, singolo di lancio con cui vincerà agli Italian Music Awards il premio al miglior videoclip.Nel 2004 Max decide, dunque, di abbandonare lo storico marchio. Nel 2004 realizza l'album Il mondo insieme a te, che viene pubblicato in due versioni: la versione normale, contenente solo il CD, e la versione speciale con DVD, in edizione limitata, di cui sono state pubblicate solo 30.000 copie numerate. L'album è un successo e riceve due dischi di platino per le sue 250.000 copie vendute. Da esso vengono estratti cinque singoli: Lo strano percorso, Il mondo insieme a te, Fai come ti pare, Eccoti e Me la caverò. A Lampedusa partecipa nel mese di settembre, al festival O' Scià, chiamato da Claudio Baglioni con il quale duetta in Come mai. In questo periodo Max Pezzali è molto vicino ai suoi fan e molto attivo su Internet. Apre infatti il photoblog "Una al giorno", nel quale inserisce 365 foto (quindi un anno) scattate da lui stesso, un'idea originale, mai utilizzata prima da un cantante italiano[12]. Nel luglio 2004 inizia il Max Live Tour 2004. Nel 2005 Max ottiene anche due premi al Premio Roma Videoclip per i video di Lo strano percorso e Il mondo insieme a te.https://it.wikipedia.org/wiki/Max_Pezzali
Sono morti: Oggi accade:
1971 - Programma Mariner: La sonda spaziale Mariner 9 raggiunge Marte, diventando il primo mezzo spaziale ad orbitare attorno ad un altro pianeta
Le autorità statunitensi e britanniche annunciano l'incriminazione di due ufficiali dei servizi segreti libici in relazione all'abbattimento del volo Pan Am 103.
2004 - Band Aid 20, gruppo musicale formato da vari musicisti uniti insieme per scopi benefici, incide il brano Do They Know It's Christmas? (Feed the World) negli studi discografici Air Studios di George Martin, a Londra. La canzone è il rifacimento della stessa cantata 20 anni prima, nell'ambito della stessa iniziativa
2007 - L'Ammiraglio Giampaolo Di Paola viene eletto dai capi di stato maggiore europei come Supremo Capo Militare della NATO
Veneranda (... – Roma, ...) è stata una martirecristiana, venerata come santa dalla Chiesa cattolica che la ricorda il 14 novembre.Le notizie sulla vita di questa martire sono praticamente nulle. Dall'analisi dei reperti ossei, si è potuto constatare che al tempo del martirio, avvenuto a Roma, doveva essere una giovane di età compresa tra i 20 e i 25 anni. Fu sepolta nella catacomba di Calepodio.Per alcuni anni si è avvalorata l'ipotesi, smentita già nel secolo scorso, che la Santa fosse la stessa raffigurata sull'arcosolio della matrona Veneranda nelle Catacombe di Domitilla.Nel 1647, per ordine del papa Innocenzo X, iniziarono gli scavi nella catacomba di Calepodio in Roma. Padre Simpliciano da Milano, Provinciale e Commissario Generale dei Cappuccini in Roma, ricevette dal VescovoAlessandro Vittricio, vice gerente del cardinale vicario per la città di Roma, le reliquie della Santa, estratte dalla catacomba il 10 novembre 1647; le ossa furono portate in una chiesa conventuale romana e murate provvisoriamente in un loculo, sul quale si leggeva "Hic jacet corpus Venerandae Martir" (Qui giace il corpo della Martire Veneranda).Nel 1650, Prete Michele Tebaldeo di Mortara richiese all'amico Padre Simpliciano una reliquia insigne da donare alla città di Mortara e da venerarsi nella chiesa di San Carlo, ancora in costruzione sul luogo in cui, secondo la tradizione, il Santo di passaggio a Mortara si dissetò a una fonte. Padre Tebaldeo ottenne la concessione del corpo di Santa Veneranda, con la precisazione che non si trattava di uno dei martiri presenti nel Martirologio Romano.Non è chiaro se il nome Veneranda sia il nome proprio della Santa o se sia un nome attribuito alle sacre ossa, dopo il ritrovamento. Padre Simpliciano scriveva nel 1650 a Padre Tebaldeo: Ho qua ottenuto il corpo di S. Veneranda; quale sebene come che patì qui in Roma il suo martirio, non possa dirsi esser quella che stà notata nel Martirologio Romano, che lo patì in Franza; ad ogni modo potrebbesi di essa fare l'offitio il giorno medesimo, che pare sia il quattordecimo di novembre; nel quale cade la Commemorazione di quest'altra. Ciò toglie ogni dubbio sul fatto che le ossa ritrovate non appartengano a Santa Venera, detta anche Veneranda.Il 24 febbraio 1651 avvenne in Mortara la ricognizione delle reliquie, giunte da Roma con i sigilli del cardinale vicarioMarzio Ginetti, alla presenza del Vicario Capitolare e Generale diocesano, essendo vacante la sede vescovile di Vigevano; l'ampolla di sangue, attestante l'avvenuto martirio, non è stata rinvenuta durante la ricognizione. Rotti i sigilli, il Vicario attestò l'autenticità delle Reliquie e ne ordinò l'esposizione alla pubblica venerazione nella chiesa di San Carlo. Le ossa vennero affidate al sacerdote Carlo Francesco Moschetti che, non essendo ancora terminata la costruzione della chiesa di San Carlo, le custodì in modo inadeguato in casa propria. I fedeli, indignati del comportamento di don Moschetti e supportati dal prevosto di San Lorenzo, ricorsero al Vicario generale che, con un'ordinanza, impose che le reliquie venissero murate provvisoriamente in un loculo, ricavato sull'altare di Sant’Ambrogio nella Basilica di San Lorenzo. Le reliquie rimasero in tale luogo fino al 1664, anno in cui furono ricomposte in una cassetta più adatta, ad opera del cappuccino Padre Domenico da Milano. All'una di notte dell'11 novembre 1664 vennero esposte sull'altare maggiore della Collegiata. Il giorno successivo, la solenne traslazione nella chiesa di San Carlo, ormai ultimata, non poté essere effettuata "propter incessabile acquarum diluvium" (per un'incessante pioggia torrenziale). La traslazione avvenne la successiva domenica, 19 novembre, "col sorriso del cielo e i cuori frementi di gioia". Le sacre ossa, in numero di novanta, vennero murate in un loculo sotto l'altare maggiore della chiesa di San Carlo, vicino alla fonte da cui si dissetò il Santo Vescovo. Proprio la vicinanza a questa fonte e la crescente umidità costrinsero a una nuova ricognizione delle reliquie nel 1731, anno in cui furono ricomposte in una nuova teca.La successiva notificazione si legge nelle cronache parrocchiali del 1885 quando, a seguito di un fulmine che colpì la chiesa di San Carlo, i vetri del reliquiario andarono distrutti. Mons. Dughera ebbe modo di interpellare alcuni anziani, che ricordavano perfettamente l'episodio del 1885; raccontarono che i vetri della teca erano prima talmente scuri da impedire la visione delle Sacre Ossa. La sostituzione con vetri trasparenti ha permesso a tutti i fedeli di vedere finalmente la loro Santa.Nel 1920 le Reliquie versavano nuovamente in una condizione di grave precarietà e preoccupante deterioramento. Il vescovo di Vigevano, mons. Angelo Giacinto Scapardini, concesse una seconda ricognizione ufficiale solo nel 1925 e nominò mons. Dughera come suo Delegato e Padre Francesco Pianzola come Attuario. Le procedure furono eseguite in forma riservatissima: le Suore missionarie dell'Immacolata Regina della Pace si occuparono della ricomposizione del corpo: furono realizzati una testa in cera e un manichino, riposti in una preziosa urna di cristallo e bronzo, in stile romanico. Le ossa subirono uno speciale trattamento, furono raccolte in una scatola rivestita di seta e collocate sotto il simulacro della Santa.L'urna fu portata processionalmente per le vie della città e trovò la sua definitiva collocazione sotto l'altare maggiore della chiesa di San Carlo, dove ancora oggi è venerata.Nel 1933 il volto in cera subì una grave deformazione e si rese necessario provvedere alla sua sostituzione con una maschera di altro materiale.In occasione del 350º anniversario della collocazione delle reliquie nella chiesa di San Carlo Borromeo, nel settembre 2014 si è proceduto a una nuova ricognizione delle reliquie e alla ripulitura dell'urna. Le ossa hanno subito uno specifico trattamento, la veste bianca è stata sostituita in quanto l'originale versava in cattive condizioni a causa dell'umidità. Il diadema, il giglio e la palma sono stati trattati e riportati all'originale splendore.La devozione che i mortaresi tributano a Santa Veneranda ha una tradizione secolare: si narra che più volte la Patrona abbia preservato la città da pestilenze e abbia concesso alle madri di riabbracciare i figli, tornati dal fronte.Nel 1946, monsignor Dughera volle onorare in modo grandioso la Santa, per aver protetto la città durante la guerra; il 19 maggio di quell'anno, il cardinaleAlfredo Ildefonso Schuster guidò una solenne processione per le vie di Mortara: ancora una volta l'urna di Santa Veneranda tornava tra il suo popolo.Il 24 ottobre 2014, dopo sessantatré anni dall'ultima processione, l'urna di santa Veneranda è stata trasportata per tutte le vie della città ed esposta nella Basilica di San Lorenzo.Numerose sono le preghiere e gli inni a Lei dedicati; nel 1925 Ettore Schinelli compose l'inno ufficiale per le feste centenarie e per la ricomposizione delle reliquie nell'urna. Recentemente è stato rinvenuto un inno manoscritto, che reca la firma di Raffaele Casimiri, il quale lo dedicò alla Santa probabilmente durante la permanenza a Vercelli. L'inno popolare, che ancora oggi si canta il giorno della memoria liturgica, ha la musica di Luigi Picchi e il testo di mons. Dughera.
Il nome:
Veneranda Il nome ha origine latina e significa 'degna di venerazione'. Segno corrispondente: Gemelli
Numero fortunato: 3
Colore: Rosso
Pietra: Rubino
Metallo: Oro
Sei nato oggi:
Hai un animo tranquillo e riflessivo. Nella vita scegli e apprezzi le gioie semplici: ti tieni lontano dalla confusione e dalla lotta per emergere. Nel lavoro sei apprezzato per la tua laboriosità, l'impegno e il metodo. In amore puoi contare su un rapporto sereno basato sulla comprensione reciproca e sulla stabilità.
Proverbio:
"Pian pian ricercandolo, si trova il bandolo"
Aforisma:
Chi mostra di essere troppo diligente, a scuola o nella vita, in chiesa o al mercato, mostra un sintomo di scarsa vitalità. [Robert Louis Stevenson]
Eureka:
Medicina
La clonazione che ha fatto più scalpore è senza dubbio quella della pecora Dolly, ma la primogenitura spetta ad una rana. é nel 1952, infatti, che avviene per la prima volta la clonazione di un animale, ad opera dei biologi Robert Briggs e Thomas King. Dopo aver preso una cellula da un girino, i due studiosi americani isolano il suo nucleo contenente il Dna, e lo introducono in una cellula uovo di una rana. Nasce così un girino del tutto uguale a quello originario, un vero e proprio "gemello" venuto alla luce più tardi. Del resto clonare significa riprodurre, come in fotocopia, un essere vivente partendo da una cellula di un altro essere, senza che vi sia l'unione dei gameti, cioè la fecondazione.
Attila sull'Italia. Tempo che migliora gradualmente al Nordest e sulla Romagna con ultime piogge. Peggiora invece su regioni adriatiche, Sardegna orientale e poi su tutto il Sud con piogge e locali temporali. In serata nubifragi su Marche, Abruzzo e Molise.
NORD Ultime piogge su Romagna, segnatamente sul Riminese e Forlivese. Piovaschi e nubi sul Triveneto, più sole ma freddo
CENTRO e SARDEGNA Piogge e temporali su Sardegna orientale, localmente a carattere di nubifragio. Migliora su regioni tirreniche, ma gradualmente giungono piogge e temporali su Marche meridionali, Abruzzo e Molise, anche con nubifragi in serata. Neve sopra 800 metri.
SUD e SICILIA Tempo instabile su gran parte dei settori, ma tenderà a peggiorare nel corso della giornata con piogge via via più diffuse e temporali, forti in Puglia e Calabria tirrenica. Neve sopra i 1700 metri, a quote più basse in Puglia.