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Giulio I (Roma, ... – Roma, 12 aprile352) è stato il 35° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo. Fu papa dal 6 febbraio337 alla sua morte.Dopo una sede vacante di circa 4 mesi, di cui si ignorano le cause, il 6 febbraio 337 fu scelto come successore di papa Marco il figlio di un certo Rustico, il romano Giulio.Il suo pontificato è ricordato principalmente per la posizione ferma e ponderata che assunse nella controversia ariana, della quale esistono abbondanti testimonianze. Tale fermezza, tra l'altro, assume un significato estremamente rilevante in quanto riafferma il ruolo prioritario della Chiesa in difesa dell'”ortodossia romana”, ruolo che l'imperatore Costantino aveva di fatto esercitato nella prima parte del suo regno, complice anche la debolezza dei pontefici che in quel periodo si erano succeduti.Dopo la morte di Costantino I (22 maggio 337), suo figlio Costantino II, "Augusto" in Occidente, si adoperò affinché il vescovo esiliato Atanasio di Alessandria facesse ritorno alla sua sede vescovile, con il benestare di Costanzo, sovrano d'Oriente, di simpatie ariane. Ma gli Ariani alessandrini inviarono un'ambasceria a Giulio per consegnargli le delibere del concilio da loro tenuto a Tiro nel 335, con lo scopo di dimostrare che Atanasio era stato deposto validamente. Da parte sua Atanasio inviò a Roma i suoi emissari per consegnare a Giulio una lettera del sinodo dei vescovi egiziani, contenente una completa giustificazione delle opere del loro patriarca. All'arrivo degli inviati di Atanasio a Roma, Macario, il capo dell'ambasceria ariana lasciò la città; pertanto Giulio convocò i soli due inviati ariani rimanenti e gli emissari di Atanasio. I primi chiesero al papa di convocare un grande sinodo dinanzi al quale ambedue i partiti avrebbero potuto esporre le proprie posizioni e dirimere le questioni in ottemperanza al giudizio emesso.Giulio, dopo aver inviato due emissari per consegnare una lettera di invito ai vescovi orientali, convocò il sinodo a Roma. Nel frattempo, però, i vescovi ariani guidati da Eusebio di Nicomedia, patriarca di Costantinopoli, avevano tenuto un nuovo concilio ad Antiochia di Siria, ed avevano designato vescovo della sede di Alessandria d'EgittoGregorio di Cappadocia. Quest'ultimo prese possesso con la forza della sua sede, ed Atanasio, nuovamente esiliato, prese la via di Roma, come molti altri vescovi orientali che furono rimossi dal partito ariano; fra loro c'era anche Marcello d'Ancyra, che sarebbe poi stato condannato come promotore di una nuova eresia: il sabellianismo. I vescovi ariani del partito di Eusebio, a questo punto, rifiutarono di partecipare al sinodo convocato da Giulio.Il sinodo si tenne, comunque, nell'autunno del 340 o del 341 e fu presieduto dal papa nella chiesa titolare del presbitero Vito. Dopo un esame particolareggiato dei documenti, Atanasio e Marcello d'Ancyra, che resero una professione di fede soddisfacente, furono discolpati e riammessi nelle loro funzioni episcopali. Papa Giulio comunicò la decisione ai vescovi del partito di Eusebio con una lettera molto ben articolata, nella quale giustificava il suo modo di procedere nel caso, difendeva nel dettaglio la sua riabilitazione di Atanasio, e si lamentava fortemente della mancata partecipazione dei vescovi orientali al concilio, la cui convocazione avevano suggerito essi stessi. Ma Atanasio ancora non riuscì a rientrare nella sua sede e anzi il partito ariano convocò un ulteriore proprio concilio nel 341, in cui vennero riaffermate le posizioni intransigenti contro le decisioni del papa di Roma.Dopo la vittoria sul fratello Costantino II, l'imperatoreCostante I regnava sovrano sulla parte occidentale dell'Impero romano. Dato che il suo punto di vista era completamente in linea con la Chiesa di Roma, alla richiesta del papa e degli altri vescovi occidentali intercedette presso il fratello Costanzo II, Imperatore d'Oriente, in favore dei vescovi che erano stati deposti ed erano stati perseguitati dal partito ariano. Ambedue gli imperatori furono d'accordo sulla necessità di convocare un concilio generale dei vescovi occidentali ed orientali a Sardica, la città principale della Provincia della Dacia Mediterranea. Il concilio si tenne nell'autunno del 342 o del 343. Giulio, ritenendo opportuno non intervenire nell'assemblea per non condizionare le scelte, fece presiedere il concilio da Osio, il vescovo di Cordova già consigliere di Costantino per le questioni religiose, e inviò come suoi rappresentanti i presbiteri Archidamo e Filosseno ed il diacono Leone. Anche se i vescovi orientali del partito ariano, in decisa minoranza, non si unirono al concilio, ma tennero le loro riunioni in separata sede, il sinodo portò comunque a termine il suo compito. Attraverso i canoni III, IV, e V (VII nel testo latino) di questo concilio, fu regolata più precisamente la procedura contro i vescovi accusati, e furono definitivamente stabilite le modalità dell'intervento esclusivamente papale nella condanna dei vescovi.Al termine delle sue riunioni il sinodo comunicò al papa, con una lettera molto deferente, le sue decisioni. Nonostante la riaffermazione della sua innocenza da parte del Sinodo di Sardica, Atanasio non fu reinsediato nella sua sede dall'Imperatore Costanzo fino a dopo la morte di Gregorio, vescovo ariano di Alessandria, avvenuta nel 346.Papa Giulio colse questa occasione per scrivere una lettera, tuttora conservata, ai presbiteri, ai diaconi, ed ai fedeli della città, per congratularsi con loro per il ritorno del loro pastore. I due vescovi Ursacio di Singiduno e Valente di Mursia che, a causa del loro arianesimo, erano stati deposti dal Concilio di Sardica, fecero una ritrattazione formale del loro errore davanti a Giulio che, dopo averli convocati in udienza ed averne ricevuto una professione di fede firmata, li ripristinò nella loro sede episcopale.Riguardo alla vita interna della Chiesa romana durante il pontificato di Giulio non esistono informazioni certe. Gli storici concordano comunque sul fatto che si assistette ad un rapido incremento del numero dei fedeli a Roma, dove Giulio fece erigere due nuove basiliche: la chiesa titolare di Giulio (l'odierna Basilica di Santa Maria in Trastevere) e la Basilica Julia (l'odierna Basilica dei Santi XII Apostoli). Oltre a queste fece costruire tre chiese cimiteriali fuori dalle mura di Roma: una prima sulla strada per Porto, una seconda sulla Via Aurelia, ed una terza sulla Via Flaminia sopra la tomba del martireSan Valentino. Anche la venerazione dei fedeli per le tombe dei martiri ebbe un rapido incremento.Sotto il pontificato di Giulio, se non prima, entrarono in uso i cataloghi dei giorni di festa dedicati ai santi; il calendario romano delle feste di Filocalo, per esempio, risale all'anno 336.Decretò che nessun ecclesiastico si rivolgesse più ai magistratilaici e che i loro atti notarili, ad esempio donazioni, testamenti, lasciti, cauzioni, manomissioni e qualsiasi altro loro atto notarile dovesse essere redatto unicamente da notai appartenenti al clero. Ciò fu reso possibile grazie al precedente incarico che dette Papa Fabiano a sette suddiaconi, che era di vigilanza sull'operato di sette notai appartenenti al clero, coprenti un territorio di quattordici regioni romane, che avevano come compito la corretta e fedele registrazione degli atti dei martiri durante le persecuzioni ai Cristiani. Cessate le persecuzioni, Papa Giulio I gli dette questo nuovo incarico[1][2].Grazie a Sant'Atanasio, che rimase a Roma per molti anni dopo il 339, la vita monastica egiziana divenne nota nella capitale, e l'esempio degli eremiti dei deserti egiziani trovò molti imitatori nella Chiesa romana.Giulio morì il 12 aprile 352 e fu sepolto nelle catacombe di Calepodio sulla via Aurelia. In seguito, nel 790, il suo corpo fu traslato, da Papa Adriano I, a Santa Maria in Trastevere, la chiesa che lui aveva voluto.La sua festa ricorre il 12 aprile.
Il nome:
Giulio Deriva dal latino Iulius, che era il nome gentilizio di una antica e nobile famiglia romana Il nome ha origine greca e significa "lanuginoso" Caratteristiche: è una forza della natura. Caratterizzato da una personalità in continuo mutamento, appare socievole, pronto a tutto e motivato ad intraprendere nuove esperienze di vita, dimostrando costantemente la sua vivacità. Ma attenzione a non ferirlo o minacciarlo, potrebbe tirare fuori i suoi artigli! Segno corrispondente: Acquario
Numero fortunato: 4
Colore: Rosso
Pietra: Rubino
Metallo: Bronzo
Sei nato oggi:
Simpatico, socievole e divertente affronti la vita con lo spirito gioioso di quand'eri ragazzino. Nel lavoro questo atteggiamento a volte ti facilita, procurandoti utili simpatie, altre volte invece ti impedisce di valutare con realismo i problemi e quindi ti ostacola. Se vuoi realizzare le tue ambizioni, devi cercare di impegnarti piů a fondo e con maggior costanza. Questo consiglio vale anche per quel che riguarda l'amore: sei affascinante, ma questo non basta e se vuoi un rapporto stabile devi rinunciare alle frivolezze.
Proverbio:
"Acqua d'aprile, ogni goccia vale mille lire"
Aforisma:
Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra. Ma questa è una verità che non molti conoscono. [Primo Levi]
Eureka:
Scienza
Non c'è limite alla fantasia e alla tecnica. Per muoversi nello spazio mancava una sorta di autobus del cielo, che arriva puntualmente il 12 aprile 1981. Con il lancio del traghetto spaziale, ossia lo Space Shuttle, veicolo ideato per ritornare a Terra planando ed essere poi riutilizzato per nuove missioni, gli Stati Uniti hanno la possibilità di assaporare un'altra rivincita sull'Unione Sovietica, dopo venti anni precisi dallo smacco subito con l'invio del primo uomo, il russo Yuri Gagarin, nello spazio. Lo Space Shuttle si compone di un serbatoio e di un veicolo spaziale vero e proprio denominato "Orbiter". Questo è simile ad un aereo Dc-9, è lungo 37,19 metri, alto 17,25 metri e ha un'apertura alare di 23,79 metri. Inoltre, pesa a vuoto 69 tonnellate, può contenere fino a un massimo di dieci persone, consente voli anche della durata di 30 giorni.
Piogge e locali temporali sulle aree appenniniche centro meridionali, specie sui versanti tirrenici. Occasionali rovesci e temporali sui rilievi siciliani, altrove più asciutto.
NORD Spesso nuvoloso al mattino, poi sole; isolate piogge su Prealpi Lombarde.
CENTRO e SARDEGNA Piogge e temporali più probabili sui rilievi Appenninici Centro-Meridionali, specie tra Abruzzo, Lazio, Molise; soleggiato sulla Sardegna.
SUD e SICILIA Possibili piogge sui rilievi Siciliani e Calabresi, temporali e schiarite in Campania.