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Dionisio di Alessandria, detto il Grande (190 – Alessandria d'Egitto, 265), fu il secondo Papa della Chiesa copta (massima carica del Patriarcato di Alessandria d'Egitto).Dionisio di Alessandria tenne la sua chiesa dal 247 o 248 al 265, anno della sua morte. Viene venerato come santo dalla Chiesa cattolica assieme alla Chiesa ortodossa e alla Chiesa copta.Dopo Cipriano, fu il più eminente vescovo del III secolo, tanto che Eusebio di Cesarea, Basilio Magno ed altri lo definirono "il Grande". Come Cipriano, fu più un grande amministratore che un grande teologo, e i suoi scritti, di solito, assunsero forma epistolare. Entrambi i santi furono convertiti dal paganesimo; entrambi furono impegnati in controversie come quella per la riammissione dei lapsi sorti durante la persecuzione di Decio, quella su Novaziano e quella sul battesimoeretico; entrambi tennero una corrispondenza con i loro papi. Tuttavia è curioso il fatto che nessuno dei due menzionò mai il nome dell'altro. Una sola lettera di Dionisio è stata conservata nel canone greco. Per il resto delle sue opere esistono solo le molte citazioni di Eusebio e, per una fase della sua produzione, le opere del suo grande successore Atanasio.Quando morì, Dionisio era un uomo molto vecchio, per questo motivo la sua nascita viene datata intorno al 190, o prima ancora. Si dice che fosse di nobile discendenza. Si convertì al cristianesimo quando era ancora giovane. In un periodo successivo, quando fu avvertito da un sacerdote del pericolo che correva nello studiare i libri degli eretici, una visione - così disse - gli assicurò che era capace di discernere tutte le cose e tale facoltà fu, di fatto, la causa della sua conversione. Studiò sotto Origene Adamantio finché quest'ultimo non fu esiliato da Demetrio intorno al 231, quindi sotto Eraclio. Poco tempo dopo la morte di Demetrio Eraclio divenne vescovo e Dionisio fu posto a capo della scuola di Alessandria. Si pensa che mantenne questo ufficio anche quando egli stesso succedette ad Eraclio nella carica di vescovo.Durante l'ultimo anno di regno di Filippo l'Arabo, 249 un popolare profeta e poeta fomentò una rivolta ad Alessandria che ebbe come conseguenza una grave persecuzione. Essa venne descritto da Dionisio in una lettera a Fabio di Antiochia. La folla prima prese un vecchio uomo di nome Metras, lo batté con delle mazze e, vedendo che non abiurava la sua fede, gli trafisse gli occhi ed il viso con delle canne, quindi lo trascinarono fuori dalla città e lo lapidarono. Quindi una donna di nome Quinta, che non volle sacrificare agli dei pagani, fu tirata per i piedi lungo un tratto di marciapiede, sbattuta contro una pietra miliare, flagellata ed infine lapidata. Le case dei fedeli furono saccheggiate. Non uno solo, per quanto ne potesse sapere il vescovo, cadde nell'apostasia. L'anziana vergine Apollonia, dopo che le furono strappati i denti, si gettò di propria iniziativa nel fuoco preparatole anziché pronunciare qualsiasi blasfemia. A Serapione furono rotti tutti gli arti e fu precipitato dal piano superiore della sua casa. Fu impossibile per qualsiasi cristiano scendere in strada, anche di notte, poiché la folla gridava che tutti coloro che non avessero bestemmiato sarebbero stati bruciati.La sommossa fu interrotta dalla guerra civile, ma il nuovo imperatore, Traiano Decio, diede il via ad una persecuzione legale nel gennaio del 250. Cipriano descriveva come i cristiani di Cartagine si precipitassero a sacrificare, o almeno ad ottenere false certificazioni che lo attestassero. Analogamente Dionisio narrava che ad Alessandria molti si conformarono ai voleri imperiali per paura, altri perché persuasi dagli amici; alcuni si vergognarono dei loro atti, altri affermarono fermamente di non essere mai stati cristiani. Alcuni furono imprigionati per un certo periodo di tempo; altri abiurarono alla sola vista delle torture; altri ancora furono detenuti fino a che non furono fiaccati dalle torture. Ma ci furono anche casi di resistenza. Giuliano e Cronione furono flagellati mentre venivano portati attraverso la città su dei cammelli, e poi arsi vivi. Un soldato, Besa, che cercò di proteggerli dagli insulti del popolo fu decapitato. Macar, un libico, fu arso vivo. Anche Epimaco ed Alessandro, dopo una lunga prigionia e molte torture, furono arsi insieme al altre quattro donne. Anche la vergine Ammomarion fu torturata a lungo. Le anziane Mercuria e Dionisia, madre di molti bambini, furono decapitate. Gli egiziani Erone, Ater e Isidoro, dopo molte torture, furono dati in pasto alle fiamme. Un ragazzo di 15 anni, Dioscoro, che resistette alla tortura, fu risparmiato dal giudice per la vergogna. Nemesio fu torturato, flagellato e poi bruciato tra due ladri. Un certo numero di soldati e tra loro un vecchio uomo di nome Ingenuo, fecero gesti indignati verso uno che veniva processato e stava per cadere nell'apostasia. Quando vennero richiamati all'ordine gridarono con tale audacia che erano cristiani che il governatore e i suoi assistenti ne furono sorpresi; anche loro patirono il martirio. Molti furono martirizzati sia nelle città che nei villaggi. Un certo Ischyrion fu trafitto attraverso lo stomaco dal suo maestro con un grande paletto perché si rifiutò di sacrificare. Molti scapparono nel deserto e sulle montagne, dove morirono per la fame, la sete, il freddo, le malattie, i ladri, o le belve. Molti di loro furono resi schiavi e alcuni di questi furono poi riscattati con grandi somme.Alcuni dei lapsi erano stati riammessi al culto cristiano dai martiri. Dionisio raccomandò a Fabio, vescovo di Antiochia, che era incline ad unirsi a Novaziano, che era giusto rispettare il volere dei martiri che "ora sedevano insieme a Cristo". Aggiungeva, inoltre, la storia di un vecchio, tale Serapione, che dopo una vita lunga ed irreprensibile aveva sacrificato agli dei pagani e non aveva potuto ottenere l'assoluzione da nessuno. Sul letto di morte inviò il nipote a cercare un sacerdote. Il sacerdote era malato, ma diede una particola al bimbo, dicendogli di inumidirla e di porla nella bocca del vecchio. Serapione la ricevette con gioia e morì subito dopo.Subito dopo la pubblicazione dell'editto, Sabino, il Prefetto d'Egitto, inviò un frumentarius (investigatore) alla ricerca di Dionisio; questi cercò ovunque, tranne nella sua casa, dove il vescovo si era nascosto in silenzio. Il quarto giorno, tuttavia, Dionisio si convinse a scappare e partì nottetempo insieme ai suoi domestici e ad alcuni confratelli. Poco dopo la fuga, però, il gruppo fu fatto prigioniero e scortato a Taposiris Magna nei pressi del lago Mareotis. Un certo Timoteo, che era sfuggito alla cattura, informò dell'accaduto un conterraneo di passaggio, che portò la notizia ad una festa di matrimonio alla quale doveva partecipare. Immediatamente, tutti si alzarono e si affrettarono alla volta del luogo in cui veniva trattenuto il vescovo. Alla loro vista, i soldati scapparono lasciando liberi i prigionieri. Dionisio, credendo che i suoi soccorritori fossero dei ladri, gli lanciò i suoi vestiti rimanendo con la sola tunica. Nonostante essi lo implorassero di alzarsi e scappare egli rimase a terra sulla schiena, pregando che lo rilasciassero. Allora i suoi liberatori lo trascinarono per le mani ed i piedi, lo misero su un asino senza sella e lo fecero scappare dalla città. Con due compagni, Gaio e Pietro, rimase nascosto nel deserto Libico fino alla fine della persecuzione nel 251.https://it.wikipedia.org/wiki/Dionisio_di_Alessandria
Il nome:
Dionisio Il nome ha origine greca e significa 'consacrato a Dionisio', altro nome di Bacco. Caratteristiche: è un tipo defilato a cui non piacciono i grandi gruppi e le folle; non ama le imposizioni e studiare a comando, ma per interesse personale legge molto ed approfondisce accuratamente le tematiche che ritiene più importanti. Segno corrispondente: Ariete
Numero fortunato: 6
Colore: Arancio
Pietra: Acquamarina
Metallo: Mercurio
Sei nato oggi:
La tua vita si svolge all'insegna di continue avventure. Tutto ciò che è stabile e ripetitivo ti risulta insopportabile e dunque fai di tutto per trasformare la tua esistenza in un susseguirsi di avvenimenti, imprevisti e colpi di scena. Anche il lavoro dunque non sarà dei più tranquilli: potresti fare il giornalista così come impegnarti in complicati affari che ti porteranno in giro per il mondo. Amori: molti, intensi e difficili, ma sempre tanto, tanto belli.
Proverbio:
"L'ulivo benedetto reca pace sotto ogni tetto"
Aforisma:
C'è una sola regola per l'industriale e questa è: produrre cose della miglior qualità possibile al più basso costo possibile, pagando i più alti salari possibili.
[Henry Ford]
Eureka:
Alimentazione
La caccia ai microrganismi viventi dannosi alla salute ebbe il suo epilogo il 9 aprile 1864, quando il biologo francese Louis Pasteur realizzò sul vino il primo procedimento di sterilizzazione, che dal suo nome venne definita pastorizzazione, più avanti estesa al latte ed altri prodotti. Per eliminare i microrganismi acidificanti, Pasteur sottopose il liquido a riscaldamento fino a 50-60¡C, e successivamente trasferì questi concetti alla prevenzione delle malattie infettive con la prima vaccinazione antirabbica.
L'anticiclone inizia a cedere sotto i colpi di correnti umide atlantiche a partire dalle regioni nordoccidentali; da metà giornata peggiora sulla Sardegna e al Nordovest. Torna la neve a quote medio alte sui settori alpini occidentali.
NORD Aumento della nuvolosità a partire dalla mattina, entro sera peggiora al Nordovest con fenomeni via via più intensi. Neve sui rilievi alpini occidentali sopra 1300 metri, lungo l'Appennino ligure sopra 1600 metri.
CENTRO e SARDEGNA Via via più nuvoloso ma tendenzialmente asciutto; peggiora dopo metà giornata a partire dalla Sardegna.