Ricamo, storia del punto e croce - I primi passi la storia e le tecniche.
Ricami punto croce

RICAMO PUNTO CROCE

Storia del punto croce I ricami della nonna

PRIMI PASSI

I primi punti d'incrocio, effettuati in modo molto sommario, servivano a riunire pelli di animali per fare abiti rudimentali o ripari.

Da quest'inizi modesti, il punto si è molto migliorato ed è diventato nei secoli, la tecnica di ricamo decorativo che conosciamo oggi. Poiché le fibre naturali sono per definizione deteriorabili, pochi esemplari dei primi punti d'incrocio ci sono giunti, ma dei pezzi di tessuto scoperti in alcune zone archeologiche dell'Egitto, che datano circa dell'anno 500 della nostra era, provano che a quest'epoca già si utilizzava il punto d'incrocio per decorare tessuti.

Al filo delle età, i ricami a punto croce sono diventati una parte importante negli artigianati rurali locali e tradizionali in tutti i paesi del mondo, ciascuno avendo la sua eredità propria di regioni e di colori. Così in Cina, il punto croce abbelliva sempre con filo blu scuro su tessuto molto leggero, simile a garza. In Europa, i vari stili di ricamo si elaborarono allo XVIè secolo; i toni più utilizzati erano blu e rossi molto vivi, spesso marroni o neri, che permettevano di delimitare meglio i contorni dei disegni. Molte citta' d'origine regionale hanno in gran parte straripato il loro quadro geografico iniziale e sono diventate classiche. È la sua semplicità anche che ha permesso al punto croce di attraversare le civilizzazioni, che arricchiscono incessantemente il patrimonio dei lavori detti "di signore".

Per molto tempo la sua funzione utilitaria si confonde con il suo aspetto decorativo. Le piccole ragazze imparavano a scrivere, leggere e ricamare allo stesso tempo. L'alfabeto era allora l'elemento centrale delle tabelle ricamate, che doveva servire a comporre dei monogrammi per segnare la biancheria. È di questa prima funzione che viene il nome "punto di segno" a designare il punto d'incrocio ed di là, "marquoir" per abecedari.

Questi lavori fungevano da riferimento, veri repertori di lettere, di fili, di colori, ma anche innumerevoli disegni decorativi che poco a poco le arricchivano.

Così gli anglosassone li chiamano "samplers", cioè modelli, campioni. Che siano religiosi o profani, popolari o ingenui, floreali o infantili, le regioni del punto croce si contano per centinaia di migliaia.

 
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