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Spionaggio fiscale

 Articolo di Giovanni Falcone, 01 novembre 2006

"Sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero".

Questo è il passaggio testuale della dichiarazione cui sono tenuti a fare tutti coloro che occupano cariche elettive, non solo deputati e senatori, ma anche consiglieri regionali, provinciali e membri del governo con lo scopo ultimo di rendere chiara e trasparente a tutti la propria situazione patrimoniale.
E’ un concetto, questo, diffuso come principio di uno Stato liberale , dove il cittadino elettore ha il diritto di conoscere le condizioni economiche di un suo eletto senza per questo violare alcuna privacy.

Secondo il dettato dell’articolo 2 della legge 441/82 (1), la “Dichiarazione” deve contenere chiare indicazioni di diritti reali su immobili e su beni mobili registrati, azioni o quote di partecipazione in società di capitali, le eventuali funzioni di amministratore o sindaco di società.
L’onorevole, è altresì tenuto ad esibire copia dell’ultima Dichiarazione fiscale presentata e precisare le forme e modalità delle spese sostenute e delle obbligazioni assunte per la propaganda elettorale, con la contestuale dichiarazione di eventuali contributi ricevuti.

La stessa legge, stabilisce che tali dichiarazioni sono a disposizione di tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali.

Ora, se tutto ciò è vero, a parte la curiosa morbosità dimostrata dagli autori dei presunti accessi all’Archivio dell’Anagrafe Tributaria, sulla cui base è partita una poderosa indagine da parte di una Procura della Repubblica con centinaia di perquisizioni e sequestri di materiale probatorio, faccio fatica a comprendere il titolo del reato che si assume commesso.

Da più parti e non ultime anche da autorevolissime cariche Istituzionali si è gridato allo scandalo!! al complotto, al segreto violato, oltre a danni d’immagine irreparabili e altro ancora…

Ora non sarò certo io a sminuire la portata della vicenda, ma solo ricordare che, se da noi esiste una legge che stabilisce che certe informazioni inerenti la situazione patrimoniale e reddituale dei nostri parlamentari e governanti sono libere ed accessibili al pubblico, in altri paesi, come gli States o il Regno Unito, tali informazioni sono accessibili sui rispettivi Siti Web del Congresso americano lo Parlamento britannico.

Da questa vicenda, qualcuno che avrebbe forse qualche titolo a lamentare una privacy violata sono i tanti VIP dello spettacolo o dello sport che sembrano essere stati, alla stregua dei vari Premier (Prodi & Berlusconi), destinatari delle “spiate fiscali”.

Per il resto, auspico per il futuro che, certe “curiosità parlamentari o governative” vengano soddisfatte attraverso i canali previsti dalla vigente normativa, andando a leggere l’apposito bollettino a disposizione di tutti presso la Camera dei Deputati.

In tal modo, potremo destinare le esigue risorse della macchina giudiziaria per sopperire ad esigenze di ben altra caratura e che i quotidiani bollettini di guerra della camorra o altre consorterie criminali stanno li a ricordarcelo.

Bari, 01 novembre 2006

(1) Presidenza del Consiglio dei Ministri LEGGE 5 luglio 1982, n. 441
Disposizioni per la pubblicità della situazione patrimoniale di titolari di cariche elettive e di cariche direttive di alcuni enti.

Giovanni Falcone Scritto da Admin il 1 Novembre 2006 alle 08:00

 
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