Volevo solo andare a letto presto Chiara Moscardelli
Volevo solo andare a letto presto
Chiara Moscardelli
Agata Trambusti è una giovane donna ipocondriaca e un po' nevrotica. Cresciuta nel borgo hippy di Calcata, fuori Roma, da una madre single, ideologica e innamorata di cristalloterapia che le ha vietato tutte le cose piacevoli dell'infanzia - tra cui la televisione - ora Agata vive a Roma, lavora in una casa d'aste ed è una fan sfegatata di telenovelas brasiliane. Ma il suo quieto, piccolo mondo va in frantumi quando si "scontra" con un uomo misterioso durante un sopralluogo in una villa sull'Appia per la valutazione di alcuni quadri. Chi è? Che cosa vuole da lei? Perché la segue persino a Barcellona durante un secondo sopralluogo? Agata è letteralmente travolta da Fabrizio Calcaterra. Vorrebbe liberarsene, ma capisce ben presto che non può. I due sono legati a doppio filo: perché c'è un mistero dietro i quadri che solo Agata potrà svelare e perché entrambi sono in pericolo. Rischiano soprattutto di lasciarsi andare...
Divertente, brillante e davvero emozionante. Queste sono solo poche delle parole che potrei utilizzare per descrivere il romanzo di Chiara Moscardelli. Inizialmente, lo confesso, mi sono approcciato a questo libro con una decisa dose di curiosità miscelata da una certa diffidenza. Una storia d’amore, magari sdolcinata. In fondo, perché no? Una leggera evasione da letture più impegnative, da saggi, articoli di giornali piuttosto che una “pausa” un po’ scontata dalle dure giornate lavorative. Posso dire, con grande soddisfazione, che mi sono dovuto ricredere. Se la curiosità era decisamente meritata (e ad ora non saprei dirvi come mai, dato che di Chiara Moscardelli non avevo mai letto nulla) la mia aspettativa di avere tra le mani un libro qualsiasi è stata completamente stravolta.