John Wesley Shipp (Norfolk, 22 gennaio1955) è un attorestatunitense.Ha vissuto a New York dove ha studiato recitazione.Ha recitato per la prima volta nel 1980 nella soap operaSentieri, interpretando il ruolo del dr. Kelly Nelson.Ha vinto per due volte consecutive l'Emmy Awards, la prima volta per Così gira il mondo e la seconda volta per Santa Barbara, dove interpretava Martin Ellis, l'ex fidanzato piuttosto manesco di Victoria Lane.Ha recitato per la prima volta da protagonista nella serie Flash dove veste i panni di Barry Allen/Flash, ma forse il ruolo per cui è maggiormente conosciuto è quello di Mitch Leery nella serie tv Dawson's Creek dove interpreta il ruolo del padre del protagonista.Nella serie statunitense The Flash del 2014 ricopre il ruolo del padre di Barry Allen/Flash per poi interpretare un'altra incarnazione di Flash, ovvero Jay Garrick.
Vincenzo di Saragozza (Huesca, ... – Valencia, 22 gennaio304) diacono e martire, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa anglicana.Secondo la tradizione più attendibile nacque a Huesca, alle propaggini dei Pirenei, ma anche le città spagnole di Valencia e Saragozza ne rivendicano la nascita. Saragozza si trovava nella Regione della Tarragona, ed è per questo che il santo è spesso indicato anche come Vincenzo di Tarragona.Di nobile famiglia, figlio del console Eutichio e della matrona Enola, Vincenzo ebbe un'educazione pari al suo stato: destinato alle lettere, venne ben presto affidato dal padre a Valerio, vescovo di Saragozza, perché provvedesse alla sua formazione spirituale. Il vescovo lo nominò arcidiacono, considerandolo suo braccio destro ed affidandogli anche il compito di predicare in sua vece.Intanto Diocleziano scatenava la persecuzione contro i cristiani; gli editti dell'imperatore imponevano la distruzione di edifici, libri e arredi cristiani; i cristiani che ricoprivano cariche pubbliche sarebbero stati esautorati e sottoposti a torture e tutti i sudditi dell'impero prima di compiere una qualsiasi azione pubblica dovevano offrire sacrifici agli dèi.In questo clima terribile il vescovo Valerio e l'arcidiacono Vincenzo non si sottrassero ai loro doveri continuando a testimoniare la loro fede e Daciano, il prefetto della provincia spagnola nella quale vivevano, ordinò il loro arresto. Condotti a Valencia, dove Daciano teneva il tribunale, furono fustigati, torturati ed infine uccisi.Con l'avvento dell'imperatore Costantino, che si era convertito al cristianesimo, a Valencia veniva eretta una basilica in onore di san Vincenzo e sotto l'altare principale venivano composte le sue reliquie. Tuttavia, in seguito all'invasione dei Mori, i cristiani di Valencia trafugavano il corpo del Martire per metterlo al sicuro in Portogallo, in una chiesetta fatta appositamente costruire in località del promontorio oggi detto Capo San Vincenzo. Finita la guerra contro i Mori, le spoglie furono imbarcate in una nave che fece rotta verso Lisbona.Narra una leggenda devozionale che durante il viaggio alcuni corvi si posarono sulla prua e sulla poppa di tale nave quasi a voler significare la loro rinnovata protezione al Santo martire che già un giorno avevano salvato dalle fiere. Giunto in città, il corpo venne deposto nella chiesa di San Giusto e Santa Rufina e dopo qualche tempo, il 15 settembre 1173, trasportato solennemente in cattedrale. In ricordo vennero coniate delle monete.Protettore in particolare degli orfani, delle vedove e dei poveri, san Vincenzo porta un nome che, da Vincens, è simbolo e un augurio di vittoria. Vincenzo è il vincente, colui che vince il male, qualunque esso sia. San Vincenzo (São Vicente) è patrono di Lisbona. Lo stemma della città raffigura la nave che trasportò i resti mortali di san Vincenzo, dall'Algarve a Lisbona nel 1173, governata, a poppa e a prua, dai due corvi, che vegliano sulle reliquie del santo.San Vincenzo è fra i martiri maggiormente conosciuti e venerati nel mondo cattolico e il suo culto, sin dai tempi più remoti, si è tramandato in molti paesi e non solo della Spagna sua patria. A tal proposito Agostino scriveva: "Qual è oggi la contrada, qual è la provincia dove si estendono l'impero romano e il nome di Cristo che non celebri con gioia l'anniversario del martirio di San Vincenzo"? Agostino, dal 410 al 413 ogni 22 gennaio pronunciava, dalla basilica Restituta di Cartagine, discorsi in onore del diaconomartire Vincenzo. San Vincenzo si festeggia ancora il 22 gennaio in diverse località dell'Europa, dell'Africa e perfino delle lontane Americhe. In Italia 91 tra parrocchie e chiese venerano il suo nome; sin dal '300 è protettore della città di Vicenza che, secondo una antica leggenda, ne porta il nome, di Adrano (CT), di Villetta Barrea (AQ), di Nole (TO), di Ugento (LE) e dell'omonima Diocesi, e di Miggiano (LE).San Vincenzo è il patrono dell'Ordine dei Diaconi della diocesi di Bergamo.
Il nome:
Vincenzo Il nome ha origine latina e significa 'vittorioso'. Caratteristiche: predilige le attività manuali in cui si può esprimere creatività; non è tanto interessato allo sport e alle grandi compagnie quanto invece trascorrere il tempo con gli amici più stretti per i quali è sempre disponibile. Segno corrispondente: Pesci
Numero fortunato: 6
Colore: Rosso
Pietra: Rubino
Metallo: Oro
Sei nato oggi:
Hai uno spirito sensibile e una vera predisposizione per l'arte, la letteratura, gli studi umanistici. Una professione che abbia a che fare con questi tuoi interessi ti consentirà di esprimere al meglio le tue doti e di raggiungere una buona posizione. In amore sei un po' troppo timido. Più iniziativa ti aiuterà a incontrare la tua anima gemella.
Proverbio:
"Se poti a Luna calante, avrai uva abbondante"
Aforisma:
La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che, alle volte, preferirebbe non sentirsi dire.
[George Orwell]
Eureka:
Casa
Rappresenta oggi l'elettrodomestico più diffuso nelle famiglie, ma ha faticato non poco ad imporsi tra le massaie italiane per una serie di motivi. La lavatrice, nata negli Stati Uniti nel 1937, è apparsa per la prima volta in Italia alla Fiera Campionaria milanese del 1946, ma non ha fatto subito una bella impressione alle nostre casalinghe: troppo complicato all'epoca il suo funzionamento, troppo cara (costava quanto lo stipendio di un impiegato), troppo invadente tanto da rischiare di oscurare il ruolo di donna di casa modello, tutta fornelli e panni da lavare. La prima lavatrice automatica "tricolore" fu la "Automatic" della Candy, cui seguì una prole sempre più affidabile e agguerrita.