Enrico Brignano (Roma, 18 maggio1966) è un attore, comico, regista e conduttore televisivoitaliano.Nato a Roma nel quartiere di Dragona[1], di origini siciliane ed abruzzesi, nonché, come indica il cognome, piemontesi, è cresciuto all'Accademia per giovani comici creata da Gigi Proietti, partecipa come comico e barzellettiere alla prima edizione del programma La sai l'ultima?, in onda su Canale 5. Nel 1992 è ospite nella prima edizione del programma televisivo Scherzi a parte condotto da Teo Teocoli e Gene Gnocchi.Dal 1998 al 2000 è Giacinto in Un medico in famiglia; la serie tv gli offre una maggiore visibilità e soprattutto un riconoscimento da parte del pubblico che lo segue anche in teatro con estremo interesse[senza fonte]; del 1999 è il primo spettacolo tutto suo, Io per voi un libro aperto, da Ostia Antica, trasmesso in diretta anche da Mediaset su Canale 5. Nel 2000 gira il suo primo film da regista e protagonista Si fa presto a dire amore al fianco di Vittoria Belvedere. Inizia l'ascesa nel mondo dello spettacolo grazie alle tournée estive di teatro e cabaret e nel 2001Carlo Vanzina lo sceglie per il ruolo di Francesco nel film South Kensington dove recita al fianco di Rupert Everett.Interrompe la carriera cinematografica per dedicarsi maggiormente alla sua vera passione, il teatro, e così scrive e interpreta diversi spettacoli prima di tornare nuovamente sul grande schermo al fianco di Vincenzo Salemme e Giorgio Panariello con i quali girerà altri film negli anni successivi. Nel 2007 conduce un quiz su Rai 2, dal titolo Pyramid, con Debora Salvalaggio. Dal 2007 al 2011 fa parte del cast dei comici di Zelig che lo ha definitivamente consacrato come uno dei migliori[senza fonte] comici italiani degli ultimi anni.Nel 2010 interpreta a teatro il ruolo di Rugantino, opera del 1962 di Garinei e Giovannini, ruolo che in passato hanno vestito grandi attori come Nino Manfredi, Toni Ucci, Enrico Montesano, Adriano Celentano e Valerio Mastandrea. Nel 2012 è guest-star nella serie televisiva I Cesaroni 5 le cui riprese sono iniziate il 14 luglio 2011. Sempre nello stesso anno è ospite nel programma Panariello non esiste e conduce Le Iene, con Ilary Blasi e Luca Argentero, quest'ultimo sostituito da Alessandro Gassmann e in seguito da Pippo Baudo e Claudio Amendola.Inoltre è una seconda volta ospite (e vittima) a Scherzi a parte condotto questa volta da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Sabato 28 aprile 2012 ha fatto parte della giuria speciale nel talent show Amici di Maria De Filippi. Grazie al successo ottenuto dal suo primo monologo, sarà presente nel programma in tutte le serate successive in veste di comico. Il 19 maggio durante la finale all'Arena di Verona condanna gli assassini dell'attentato alla scuola di Brindisi: “Non siete uomini e non siete nemmeno bestie perché loro queste atrocità non le commettono. Mi auguro che finiate nella caldaia dell'Inferno”.Il 17 agosto 2013 riceve a Catanzaro il "Riccio d'Argento" della 27ª edizione di Fatti di Musica, Rassegna-Premio ai Migliori Live d'Autore dell'anno diretta da Ruggero Pegna, per il nuovo spettacolo "Il meglio d'Italia".Sempre nel 2013 viene scelto per doppiare il simpatico pupazzo di neve parlante Olaf nel nuovo film Disney Frozen - Il regno di ghiaccio.Dal 28 febbraio 2014 conduce per quattro venerdì il programma su Rai1 "Il meglio d'Italia".Nel 2008 sposa la ballerina Bianca Pazzaglia, dalla quale si separa nel 2013. Dal 2014 è fidanzato con l'attrice e conduttrice Flora Canto, da cui ha avuto una bambina, Martina, nata a Roma il 10 febbraio 2017.Ha aperto il capodanno 2012 ai Fori Imperiali di Roma insieme ai Negramaro.Nonostante il personaggio da lui interpretato in Un medico in famiglia sia tifoso della Roma, Brignano in realtà è un accanito tifoso della Lazio. In occasione della festa per il centenario della società biancoceleste, ha interpretato in una scenetta il principale fondatore della Lazio, ovvero il sottufficiale dei Bersaglieri nonché podista romano Luigi Bigiarelli.[3]I suoi spettacoli sono sempre accompagnati da canzoni da lui scritte ed interpretate
Sono morti:
1988-Enzo Tortora, conduttore televisivo, giornalista e politico italiano
Oggi accade:
1980 – Il mount St. Helens, nello stato di Washington erutta uccidendo 57 persone e causando danni per 3 miliardi di dollari
Giovanni I (Toscana, ... – Ravenna, 18 maggio526) è stato il 53º papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo e martire. Il suo pontificato durò dal 13 agosto 523 alla sua morte.Toscano di nascita, secondo alcune fonti era di Siena[1], secondo altre, invece, era nato nel castello di Serena, presso Chiusdino (SI) [2], era figlio di un certo Costanzo. Altre fonti, come il protoplaste Mariana della compagnia di Gesù, nell'Historie di Spagna, accreditano Giovanni I, citato dal Taglieschi nei sui "Annali della terra d'Anghiari, come nativo di "Anglario", odierna Anghiari (Ar).Già molto anziano e fragile, fu elevato alla dignità di vescovo di Roma sette giorni dopo la morte di papa Ormisda, il 13 agosto 523. Poiché il suo Bullarium contiene solamente due lettere indirizzate rispettivamente ad un certo arcivescovo Zaccaria e ai vescovi d'Italia e poiché, molto probabilmente, entrambe sono apocrife, non sappiamo nulla del suo modo di amministrare. Le uniche informazioni di cui siamo in possesso, anche se molto vaghe, riguardano un suo viaggio a Costantinopoli, un viaggio che sembra avere avuto risultati di grande importanza storica e che fu la causa della sua morte.Nel 523, l'imperatore bizantinoGiustino I, nel suo zelo per l'ortodossia cristiana, aveva promulgato un severo editto contro gli ariani d'oriente, costringendoli, fra l'altro, all'abiura e a restituire ai cattolici le chiese che avevano occupato. Teodorico, re degli Ostrogoti e d'Italia, difensore convinto dell'arianesimo, si risentì per queste misure dirette contro i suoi correligionari, ed era tanto più irritato in quanto ben cosciente di aver posto in atto una politica di assoluta tolleranza nei confronti dei cattolici. Diffidava inoltre la politica di avvicinamento avviata dalla Sede Apostolica verso quella di Costantinopoli, che sospettava celasse un piano volto alla restaurazione dell'autorità imperiale in Italia[senza fonte].I sospetti in tal senso non erano del tutto infondati. Fino al 493 infatti, quando Teodorico esautorò Odoacre, il governo delle province italiane era di fatto tenuto dai vescovi. Assunto il potere, il re goto esautorò le autorità ecclesiastiche dal governo del territorio, e le sostituì con un corpo di funzionari civili e militari; l'arbitro della situazione italiana non era dunque più il papa per il tramite dei vescovi, ma il re per mezzo dei suoi conti. È vero che, sebbene ariano, Teodorico aveva concesso ai cattolici la più ampia libertà di culto, ma è anche vero che esonerò i membri del clero da tutti i ruoli incompatibili con il loro ministero, tassandoli e privandoli di molte immunità di cui avevano fino ad allora goduto. La Chiesa non poteva gradire questo trattamento[3].Per fare pressione sull'imperatore e costringerlo a moderare la sua politica di repressione nei confronti degli ariani, agli inizi del 525 Teodorico gli inviò un'ambasciata composta da ecclesiastici e senatori romani: Ecclesio, vescovo di Ravenna, Eusebio, vescovo di Fano, Sabino, vescovo di Capua, i senatori Teodoro, Importùno ed Agàpito, il patrizio Agàpito Conti[4]. Infine Teoderico costrinse papa Giovanni, sotto la minaccia di una rappresaglia nei confronti dei cattolici d'occidente, ad assumersi la responsabilità dell'ambasciata. Teodorico impose al pontefice di insistere affinché l'imperatore ritirasse l'Editto del 523 e (secondo l'Anonimo Valesiano) di esortarlo a far ritornare all'arianesimo gli ariani convertiti al cattolicesimo.Sono state formulate molte ipotesi sul ruolo svolto da Giovanni I in questa vicenda. Le fonti di cui disponiamo per studiare l'evento non sono molto esplicite e possono essere ridotte a quattro: l'Anonimo Valesiano; il Liber Pontificalis; l'opera di Gregorio di ToursLiber in gloria martyrum; ed il Liber Pontificalis Ecclesiae Ravennatis di Andrea Agnello. Ad ogni modo, il papa poteva solo usare le arti della diplomazia verso Giustino di Bisanzio. Se fosse entrato nel merito della controversia teologica, infatti, non avrebbe potuto che condannare le tesi ariane, secondo le quali "ci fu un tempo in cui il Figlio non c'era"; e soprattutto non poteva certamente condividere la richiesta di Teodorico relativa al ritorno all'arianesimo dei convertiti. Che quest'analisi della situazione fosse corretta è evidenziato dal trattamento che fu concesso al papa quando giunse in Oriente: un ricevimento che certamente non sarebbe stato così sontuoso se gli ambasciatori romani si fossero opposti alla lotta intrapresa dall'imperatore contro gli ariani. Per poter vedere Giovanni I, gli abitanti di Costantinopoli si radunarono sulle strade in gran massa. Giustino, per omaggiarlo, quando lo incontrò si prostrò, e, poco tempo dopo, si fece incoronare dal papa. Tutti i patriarchi orientali fecero a gara nel manifestare la loro comunione nella fede col pontefice; solamente Timoteo IV di Alessandria, che già si era mostrato ostile al Concilio di Calcedonia, si tenne a distanza. Infine, il papa, esercitando il suo diritto di precedenza su Epifanio, Patriarca di Costantinopoli, officiò solennemente nella Basilica di Santa Sofia la Messa pasquale seguendo il Rito latino (19 aprile 526). Subito dopo fece ritorno a Roma.Se l'accoglienza di Giovanni I da parte dell'imperatore, del clero, e dei fedeli d'oriente prova come il suo ruolo di pastore supremo della Chiesa fosse pienamente riconosciuto, il sentimento fortemente contrariato che mostrò Teodorico al ritorno del papa è una prova altrettanto evidente del fatto che il re ostrogoto considerasse il pontefice un avversario, se non un nemico. Il monarca, infuriato nel vedere la fazione nazionalista che riprendeva vigore in Italia, si era appena macchiato le mani del sangue di Boezio, il grande filosofo, e di Simmaco suo suocero, due tra i personaggi più in vista del senato. Il re era inoltre esacerbato nei confronti del papa la cui ambasciata aveva ottenuto un esito molto diverso da ciò che egli desiderava, e che sospettava favorisse i difensori dell'antica libertà di Roma.Infatti, non appena Giovanni, di ritorno dall'oriente, sbarcò in Italia, Teodorico lo fece arrestare ed incarcerare a Ravenna. Fiaccato dalle fatiche del viaggio, e sottoposto a severe privazioni, il papa morì poco tempo dopo in prigione. Secondo la tradizione, spirò il 18 o il 19 maggio del 526. Il suo corpo, quattro anni dopo, fu traslato a Roma e sepolto sotto il pavimento della Basilica di San Pietro. Nel suo epitaffio non ci sono allusioni al suo ruolo storico.
Il nome:
Giovanni Il nome ha origine ebraica e significa "dono del Signore". Caratteristiche: Giovanni è senza dubbio una persona dotata di grande simpatia e ironia; la sua compagnia viene largamente apprezzata, ma attenzione a non farlo arrabbiare o a dargli troppa confidenza in un giorno per lui storto perché sarà tutta un'altra persona. Segno corrispondente: Leone
Numero fortunato: 5
Colore: Giallo
Pietra: Topazio
Metallo: Oro
Sei nato oggi:
Hai una spiccata sensibilità artistica e un raffinato gusto estetico. Adori essere circondato da cose belle e preziose che ti costano un occhio della testa. Per tua fortuna hai anche una felice propensione agli affari e nessun problema economico. In amore sei molto conservatore: incontri ben presto la tua anima gemella e non la lasci più.
Proverbio:
"A buona volontà non manca facoltà"
Aforisma:
La televisione è la prima cultura genuinamente democratica, la prima cultura disponibile a tutti completamente retta da ciò che la gente vuole. La cosa più terrificante è ciò che la gente vuole.
[Clive Barnes - cantante musicista]
Eureka:
Scienza
Anche se si deve "tanto di cappello" alle intuizioni di Albert Einstein e di Charles Townes, è al fisico americano Theodore Maiman che va il merito di aver realizzato concretamente nel maggio del 1960 il primo laser. Un laser a rubino, che produce impulsi di luce 10 milioni di volte più intensi di quella solare. Esso è, praticamente, una sorgente di luce capace di emettere fasci di luce coerente che hanno la forma di un'unica onda, al contrario di una normale lampadina che emette impulsi di luce disordinatamente, con tante onde che si sovrappongono in maniera caotica. Per questo la luce laser percorre enormi distanze senza disperdersi, è molto potente e può venire concentrata per tagliare o fondere, su aree molto piccole. Diventando così uno strumento chiave in moltissimi campi.
Instabilità pomeridiana su Alpi e Prealpi, soprattutto orientali, nonché lungo i rilievi appenninici centrali e meridionali.
NORD Temporali pomeridiani sui rilievi alpini, verso Prealpi venete entro il pomeriggio
CENTRO e SARDEGNA Temporali e piogge sui rilievi appenninici centrali, qualche pioggia su entroterra laziale, abruzzese e molisano. Piovaschi anche sulle province centrali sarde.
SUD e SICILIA Instabile su Campania, Basilicata, sul Gargano e sulle province settentrionali siciliane