1994 – Si consuma la strage del mercato coperto di mula Mustafe Bašeskije nella Sarajevoassediata ormai da due anni: muoiono 69 persone ed almeno 200 rimangono ferite;
Le cosiddette "Tre Grandi" banche della Svizzera annunciano la creazione di un fondo di 71 milioni di dollari per aiutare i sopravvissuti dell'Olocausto e le loro famiglie;
Il programmatore italiano Nicola Salmoria, mettendo insieme alcuni emulatori di coin-op da lui stesso scritti poco più di un mese prima, rilascia la prima versione (0.1) del MAME;
Sant'Agata (San Giovanni Galermo o, secondo altre fonti, Palermo, 8 settembre229 / 235 – Catania, 5 febbraio251) è stata, secondo la tradizione cattolica, una giovane vissuta nel III secolo, durante il proconsolato di Quinziano. Dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa viene venerata come santa, vergine e martire. Il suo nome compare nel Martirologio da tempi antichissimi; è patrona, tra l'altro, di Catania, della Repubblica di San Marino e Malta.Secondo la leggenda, Agata nacque in una famiglia siciliana ricca e nobile, nell'anno 235, indicata come di origine palermitana, ma da altre fonti catanese[1]. Agata, assieme a santa Cristina, santa Ninfa e sant'Oliva, è una delle quattro sante protettrici della Città Felicissima ossia Palermo, caput regni et sedis regis della Sicilia (Santa Rosalia nascerà nel XII secolo). La sua statua è presente nell'ordine superiore della facciata est dei Quattro Canti di Città, a protezione del quartiere Tribunali (generalmente noto come Kalsa).I documenti narrativi del martirio di Agata indicano però in tre punti che, sebbene possa essersi rifugiata a Palermo alla Guilla, la Santa è nata a Catania: il primo punto è quello relativo all'inizio del processo, secondo il testo fornito dalla redazione latina. Tale redazione esordisce rilevando nel vers. 1 che Agata fu martirizzata a Catania; nel vers. 24 la stessa redazione latina riferisce che Quinziano interpella Agata invitandola a dire di che condizione fosse, e nel vers. 25 riferisce che Agata rispose a Quinziano dicendo: "Io non solo sono libera di nascita, ma provengo anche da nobile famiglia, come lo attesta tutta la mia parentela": con queste parole Agata dichiara che tutta la sua parentela era presente e residente a Catania, oltre a esservi residente lei stessa e a essere nativa proprio di lì. Il secondo punto è quello relativo all'apparizione dell'Angelo che, nel momento in cui il cadavere di Sant'Agata viene seppellito, depone dentro il suo sepolcro una lapide di marmo in cui era scolpito che Agata era "anima santa, onore di Dio e liberazione della sua Patria": a tale proposito i versetti 102-104 rilevano che, per dimostrare la verità di quanto espresso in quella lapide e cioè che Agata era la liberazione della sua Patria, Dio, a un anno appena dalla sua morte, fa arrestare la lava dell'Etna, che stava invadendo Catania. Il terzo punto è quello relativo al fatto che il testo della redazione greca, riportato nel manoscritto del Senato di Messina, espressamente recita che "Catania è la patria della magnanima S. Agata": tale testo è di assoluto valore storico perché risale all'epoca in cui a Catania ancora non era stato eretto alcun tempio ad Agata.Secondo la tradizione cattolica Sant'Agata si consacrò a Dio all'età di 15 anni circa[senza fonte], quando fece questa richiesta al Vescovo di Catania che accolse il suo desiderio e le impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Però studi storico-giuridici approfonditi rivelano, al momento della sua morte, un'età non inferiore ai 21 anni[senza fonte]: non prima di questa età, infatti, una ragazza poteva essere consacrata diaconessa come effettivamente era Agata, cosa documentata dalla tradizione orale catanese, dai documenti scritti narranti il suo martirio e dalle raffigurazioni iconografiche ravennate, con particolare riferimento alla tunica bianca e al pallio rosso;[senza fonte] possiamo quindi a ragione immaginare che, sebbene si fosse consacrata a Dio a 15 anni grazie al consenso speciale del Vescovo, non fosse più una ragazzina al momento del martirio, ma piuttosto una donna con ruolo attivo nella sua comunità cristiana: una diaconessa aveva infatti il compito, fra gli altri, di istruire i nuovi catecumeni alla fede cristiana (catechesi) e preparare i più giovani al battesimo, alla prima comunione e allacresima[senza fonte]. Ciò porterebbe a retrodatare di almeno sei anni la data di nascita, che tradizionalmente si colloca all'8 settembre 235, poiché si riteneva fosse morta a 15 anni il 5 febbraio 251.Inoltre, da un punto di vista giuridico, Agata aveva il titolo di "proprietaria di poderi", cioè di beni immobili. Per avere questo titolo le leggi vigenti nell'impero romano pretendevano il raggiungimento del ventunesimo anno di età. Rimanendo sempre in tema giuridico, durante il processo cui Agata fu sottoposta, fu messa in atto la Lex Laetoria, una legge che proteggeva i giovani d'età compresa tra i 20 e i 25 anni, soprattutto giovani donne, dando a chiunque la possibilità di contrapporre una actio polularis contro gli abusi di potere commessi dall'inquisitore: prova ne sia che il processo di Agata si chiuse con un'insurrezione popolare contro Quinziano, che dovette fuggire per sottrarsi al linciaggio della folla catanese.Nel periodo fra la fine del 250 e l'inizio del 251 il proconsoleQuinziano, giunto alla sede di Catania anche con l'intento di far rispettare l'editto dell'imperatore Decio, che chiedeva a tutti i cristiani di abiurare pubblicamente la loro fede, mise in atto una feroce persecuzione. La tradizione riferisce che Agata fuggì con la famiglia a Palermo, alla Guilla, ma Quinziano li scovò e li fece tornare a Catania. Il punto che la giovane catanese attraversò per uscire da Palermo e tornare alla sua patria, oggi è detto Porta Sant'Agata. Quando la vide di presenza, Quinziano s'invaghì della giovinetta e, saputo della consacrazione, le ordinò, senza successo, di ripudiare la sua fede e adorare gli dèi pagani. Si può ipotizzare, coesistente a ciò, anche un quadro più complesso: ovvero, dietro la condanna di Agata, la più esposta nella sua benestante famiglia, poteva esserci l'intento della confisca di tutti i loro beni. Di certo, era un contesto storico estremamente drammatico per i cristiani: Papa Fabiano era morto, ucciso, da più di un anno, la sede era vacante, e il successore Cornelio sarebbe stato eletto ben 14 mesi dopo il suo martirio.Al rifiuto deciso di Agata, il proconsole l'affidò per un mese alla custodia rieducativa della cortigiana Afrodisia e delle sue figlie, persone molto corrotte. È probabile che Afrodisia fosse una sacerdotessa di Venere o Cerere, e pertanto dedita alla prostituzione sacra. Il fine di tale affidamento era la corruzione morale di Agata, attraverso una continua pressione psicologica, fatta di allettamenti e minacce, per sottometterla alle voglie di Quinziano, arrivando a tentare di trascinare la giovane catanese nei ritrovi dionisiaci e relative orge, allora molto diffuse a Catania. Ma Agata, in quei giorni, a questi attacchi perversi che le venivano sferrati, contrappose l'assoluta fede in Dio; e pertanto uscì da quella lotta vittoriosa e sicuramente più forte di prima, tanto da scoraggiare le sue stesse tentatrici, le quali rinunciarono all'impegno assunto, riconsegnando Agata a Quinziano.Rivelatosi inutile il tentativo di corromperne i principi, Quinziano diede avvio a un processo e convocò Agata al palazzo pretorio. Memorabili sono i dialoghi tra il proconsole e la santa che la tradizione conserva, dialoghi da cui si evince senza dubbio come ella fosse edotta in dialettica e retorica.Breve fu il passaggio dal processo al carcere e alle violenze con l'intento di piegare la giovinetta. Inizialmente venne fustigata e sottoposta al violento strappo delle mammelle, mediante delle tenaglie. La tradizione indica che nella notte venne visitata da San Pietro, che la rassicurò portandole conforto e ne risanò miracolosamente le ferite. Venne infine sottoposta al supplizio dei carboni ardenti. La notte seguente all'ultima violenza, il 5 febbraio 251, Agata spirò nella sua cella.Nel 1040 il generale bizantino Giorgio Maniace trafugò le reliquie della Santa per portarle a Costantinopoli. Nel 1126 due soldati dell'esercito bizantino, Gisliberto e Goselmo (uno di origine francese e l'altro calabrese), rubarono i resti della martire per restituirle al Vescovo di Catania Maurizio, la consegna avvenne nel Castello di Aci, l'odierna Aci Castello.Il 17 agosto 1126, le reliquie rientrarono nel duomo di Catania. Questi resti sono oggi conservati in parte all'interno del prezioso busto in argento (parte del cranio, del torace e alcuni organi interni), opera del 1376 del senese Giovanni di Bartolo e in parte dentro a reliquiari posti in un grande scrigno, anch'esso d'argento (braccia e mani, femori, gambe e piedi, la mammella e il velo), opera del catanese Vincenzo Archifel.Altre reliquie della Santa, come ad esempio piccoli frammenti di velo e singole ossa, sono custodite in chiese e monasteri di varie città italiane ed estere. Uno dei bracci è custodito nella Cattedrale di Palermo.
Il nome:
Agata Il nome è di origine greca. Deriva infatti da Agathé che significa 'buona, virtuosa'. Caratteristiche: dotata di grande autorità, Agata è portata per le posizioni di alto vertice oppure attività di controllo, amministrazione e gestione. Intrattiene numerosi rapporti di amicizia, ma con tutti risulta essere poco affettuosa e poco partecipe delle gioie altrui. Segno corrispondente: toro
Numero fortunato: 6
Colore: viola
Pietra: ametista
Metallo: oro
Sei nato oggi:
Il lavoro è spesso il perno della tua vita: hai molte possibilità di successo in tutte le professioni che hanno attinenza con la tecnica, l'elettronica e l'aviazione. In amore sei facilmente affascinato da personaggi insoliti e non è escluso che tu prenda qualche cantonata. Col tempo diventerai più prudente e saprai capire chi davvero fa per te.
Proverbio:
"S. Agata, conduce la festa a casa"
Aforisma:
L'uomo deve "sentire" la terra per conoscere sé stesso e riconoscere il proprio valore...Dio fece la vita semplice. E' l'uomo a renderla complicata.
[Charles Lindbergh]
Eureka:
empo libero
Arriva nel 1967 il primo efficace dispositivo che attenua il rumore in sottofondo delle registrazioni a nastro magnetico. Quello che diventerà il solo sistema del genere fino ai nostri giorni è opera dell'ingegnere americano Ray Dolby, considerato un "enfant prodige" della tecnica, perché a soli 22 anni aveva partecipato alla realizzazione del primo videoregistratore. Il sistema antifruscìo di Dolby attenua, in fase di ascolto, le frequenze corrispondenti a quelle del rumore di fondo, consentendo un'audizione migliore, senza che questa venga disturbata, come accadeva in passato, da interferenze di sorta.
Nuovo peggioramento in arrivo al Nordovest con pioggia e neve sopra i 3/400 metri. Qualche pioggia sulle coste di Toscana e Lazio; in serata anche in Sardegna NORD Più nubi e piogge al Nordovest dove la neve cadrà sopra i 300-400 metri. Cielo coperto, ma asciutto altrove. CENTRO e SARDEGNA Più nubi sulle coste tirreniche, anche con piogge. Parzialmente nuvoloso sul resto delle regioni peninsulari. In Sardegna peggiora in serata con piogge. SUD e SICILIA Parzialmente nuvoloso. Dopo metà giornata peggiora su trapanese e agrigentino, con piogge deboli.